È Rieti, mica Gotham City!

Nonostante il gran caldo di agosto, a Rieti ancora si assiste a qualche scampolo di polemica tra maggioranza e opposizione, o, più trasversalmente, tra Giunta e Consiglio Comunale.

A esempio è di questi giorni un certo dibattito sui luoghi per fare cultura. Dall’apposita Commissione comunale arriva una esortazione: basta con gli eventi realizzati in casa d’altri. Il Comune dovrebbe agire in proprio, valorizzare i tanti preziosi spazi pubblici della città. E pazienza se chi si è messo in testa di forgiare la cultura cittadina, augurandosi di migliorarla, rimane col cartellone da riempire.

Di fronte alla provocazione, l’Assessore alle Culture Diego di Paolo ha invitato tutti a vivere con maggiore maturità il rapporto tra pubblico e privato. Il fatto che qualche spazio attrezzato non sia in mano al Comune, non vuol dire che non sia un patrimonio della città. A stretto giro, poi, è arrivato anche l’annuncio del Sindaco: la cultura in città cambia patrono. Per il futuro ci voteremo a Santa Lucia. Biblioteca, polo museale, sala polifunzionale e ampio cortile: tutto pubblico e tutto rimesso a nuovo con i Plus.

Poco importa se qualche moderno mecenate ha messo le targhette col proprio nome pure sui canali di scolo delle acque. Sembra che Rieti ancora non sia destinata a fare la fine di Gotham City. Ce l’avete presente, no? La città di Batman! Una oscura città del futuro nella quale ogni spazio fisico e politico è in mano alla prepotenza dei ricconi, delle banche e di grandi “corporation” come la “Fondazione Waine” del protagonista. Gente talmente potente da piegare la città alle proprie passioni: le spezie, gli amici degli amici, i cugini di campagna…

Ma dalle nostre parti le cose vanno diversamente. Forse siamo addirittura immersi in una residua forma di socialismo. Forse abitiamo davvero una città nella quale ciò che sulla carta è di pochi, in pratica è di tutti. E senza il bisogno di provvidenziali Robin Hood.

Se non è fortuna questa…