Dopo le elezioni, Sel (Fara Sabina): sembra la Prima Repubblica

Sembra essere tornati ai tempi della I Repubblica quando, dopo ogni elezione, non si sapeva chi avesse vinto e chi avesse perso. Così a livello nazionale, come a Fara.

In realtà, pur con i distinguo del caso, essendosi trattato di elezioni europee e quindi influenzate più dalla campagna condotta su scala nazionale che locale, spunti di riflessione ce ne sono.

Innanzitutto diciamo che la spinta propulsiva di Fratelli d’Italia e del sindaco se non si è esaurita, ha subito una forte botta d’arresto. Il 12,71%, che all’apparenza è superiore all’11,74% delle politiche del 2013, in realtà contiene dentro anche i voti che alle politiche andarono a La Destra di Storace, alla Fiamma Tricolore ed a FLI, per cui siamo di fronte ad una flessione, a cui va aggiunta la flessione di Forza Italia e NCD rispetto all’allora PDL.

Il M5S pur ridimensionato nei numeri, ha però dimostrato di incominciare ad avere un radicamento nel territorio (rappresentanti di lista in tutte le sezioni), per cui bisognerà cominciare a considerarlo anche in veste locale e, non solo, quale partito d’opinione. Alcune delle istanze che propongono non vanno demonizzate ma vanno introiettate nel programma del centrosinistra che andremo a costruire.

Per quanto riguarda noi, possiamo rivendicare un successo senza paura di essere smentiti. Contribuire all’elezione di Marco Furfaro al Parlamento europeo, tenere le %li del 2013 in alcune realtà come il capoluogo e Coltodino, nonché nella roccaforte nera di Canneto (%li una volta le avremmo chiamate pugliesi, adesso toscane o romane) e soprattutto riuscire a sfondare nelle storiche sezioni “rosse” di Passo Corese (quelle di Campotosto, per intenderci) ci riempie d’orgoglio ma ci pone di fronte a delle responsabilità, prima fra cui quella di contribuire a costruire una proposta politica di cambiamento ma, contemporaneamente, di governo.

Il PD, che a Fara ha superato la percentuale nazionale, ha il boccino in mano e dovrà superare divisioni e rissosità interne che, in questi anni ne hanno paralizzato l’azione e lavorare per una “metamorfosi alternativa” allo stato di cose attuali. Queste elezioni ci dicono che si può fare!