Digiuno e preghiera per la pace: tante le adesioni

Tante le personalità e le organizzazioni reatine che hanno dato la propria adesione al momento di digiuno e preghiera chiesto da Papa Francesco quale invocazione di pace per la Siria e per le tante altre situazioni di conflitto.

Un invito che la Chiesa reatina ha esteso alla comunità cristiana, ma anche ai rappresentanti delle istituzioni, ai politici, agli amministratori, ai sindacalisti, alle persone di cultura, agli operai, alle associazioni di volontariato, cattolico e laico, alle famiglie, chiedendo loro di compiere un atto pubblico concreto.

La proposta è per un incontro nella chiesa di Regina Pacis. A partire dalle 19 di sabato 7 settembre si terrà l’adorazione eucaristica. Dalle 21 sarà presente il vescovo Lucarelli. Il presule presiederà un momento di preghiera durante il quale rivolgerà la sua parola ai presenti.

L’invito della Diocesi sembra aver incontrato una risposta positiva. Il primo a comunicare la propria presenza è stato il sindaco di Rieti Simone Petrangeli. Anche l’on. Fabio Melilli e il consigliere regionale Daniele Mitolo hanno confermato la propria partecipazione, mentre tra i partiti politici si segnala l’adesione all’iniziativa della Sinistra per i Beni Comuni (Rifondazione Comunista di Rieti e Comunisti Italiani di Rieti).

Anche il feedback dei sindacati non si è fatto attendere. CIGL, CISL, UGL e UIL saranno presenti all’incontro di preghiera con rappresentanze degli organi dirigenti e degli iscritti. Confermata dall’Ufficio Diocesano Problemi Sociali e Lavoro anche la partecipazione al momento di digiuno e preghiera dei lavoratori della Schneider Electric.

Ovviamente anche la risposta dall’associazionismo cattolico non si è fatta attendere. Tutte le associazioni e le confraternite hanno dato la propria adesione. Tra queste segnaliamo Azione Cattolica (oltre che a Rieti, un gruppo con il presidente Marco Colantoni parteciperà a Piazza S. Pietro all’evento con il Santo Padre), il Gruppo di Volontariato di S. Vincenzo, la Confraternita di Misericordia di Rieti, la Pia Unione Sant’Antonio al Monte e i Cavalieri del Santo Sepolcro.

Ma a far rimbalzare l’invito del vescovo sono state anche strutture civili come l’Informagiovani e l’Officina dell’Arte e dei Mestieri di Rieti, coordinate dall’Associazione Musikologiamo, mentre molti attivisti di altre realtà hanno annunciato il loro contributo personale.

Tutto questo movimento sembra confortare la speranza per la buona riuscita dell’iniziativa ed indicare che la preoccupazione per la situazione in Siria, e il tema della pace più in generale, sono questioni trasversali, con cui la comunità cristiana e quella civile sentono di doversi confrontare. E l’incontro di tante anime non può che essere un primo positivo passo.