Stanco ma felicissimo, David Melchiorri è tornato dai Giochi Mondiali Special Olympics di Abu Dhabi dove ha rappresentato l’Italia al Global Youth Leader Summit. Atleta del Real Rieti Special, David ha appena compiuto 20 anni e quella che ha appena vissuto nella capitale degli Emirati Arabi è stata un’esperienza indimenticabile.
«Sono stati giorni eccitanti. Belli e inaspettati, perché esattamente un anno fa neanche conoscevo Special Olympics ed è stato un onore rappresentare il nostro movimento che conta oltre 16mila Atleti. Ho scoperto Abu Dhabi, una città tra le più particolari e ricche del mondo. Mi è piaciuto confrontarmi con altre culture, modi di vivere, assistere ad alcune gare dei Giochi Mondiali e tifare per gli azzurri. Ho capito che un conto è quando le cose te le raccontano o le leggi sui libri, un altro è viverle in prima persona».
Supportato dalla sua partner Luisa Lorè e dal suo coach Stefano Mariantoni nei panni del mentor, David è tornato a Rieti con un bagaglio pieno nuove relazioni. «È stato emozionante partecipare e iniziare a coltivare tante amicizie con altri giovani leader di tutto il mondo – aggiunge -Questa esperienza mi ha lasciato un’emozione che ancora sento addosso. Ho capito a fondo quello che rappresenta questo bellissimo movimento, le opportunità che offre guardando le nostre abilità, non quello che non riusciamo a fare. I miei compagni di avventura mi hanno supportato nei momenti in cui sono stato messo alla prova, soprattutto nella presentazione del progetto. Sono consapevole che questa non è un’esperienza che capita a tutti. Mi sento molto fortunato. Come mi sento? Un po’ più maturo, perché stare lontano dalla famiglia, cavarsela anche se era il primo viaggio all’estero, parlare un’altra lingua sono esperienze che fanno crescere».
A proposito di lingua, Luisa Lorè, 23 anni, responsabile dei volontari del Team Lazio e partner nel team di pallavolo unificata Crescendo Insieme Colleferro, ha messo a frutto le sue competenze e i suoi studi guidando David nel confronto con le altre coppie di atleti leader. Anche per lei un bilancio più che positivo: «Questo Summit mi ha dato la conferma che la sensazione di sentirsi a casa agli eventi Special Olympics vale in tutto il mondo. Ho avuto la possibilità di incontrare ragazzi della mia età che nel loro paese dall’altra parte del globo fanno esattamente la stessa cosa che faccio io con lo stesso spirito e le stesse intenzioni. Avevamo tutti, condividendo gli stessi valori trainanti, l’impressione di conoscerci da una vita e di aver fatto insieme tante esperienze Special. Ho avuto la conferma che non sono sola a fare quello che sto facendo da oggi forse lo faccio in maniera più consapevole e convinta».
La partecipazione al summit ha permesso al terzetto del team Lazio guidato da Stefania Cardenia di presentare un progetto intitolato “#MyOwnWorldRecord”. Progetto collegato all’evento dei Play the Games di atletica leggera che si terranno nello stadio Guidobaldi di Rieti dal 24 al 26 maggio.
«L’idea – spiega Stefano Mariantoni – prende spunto dalla grande forza di volontà di ogni Atleta Special Olympics, che nel tentativo di migliorarsi raggiunge sempre il suo “personale” record del mondo. A breve nelle scuole superiori reatine partirà la formazione dei volontari, con l’obiettivo di rendere stabile il loro supporto negli eventi Special Olympics. Parallelamente anche i nostri Atleti si prepareranno per supportare l’organizzazione dell’evento, con compiti su misura, anche in vista di un loro coinvolgimento nei prossimi Campionati Europei Junior di atletica di Rieti 2020. I social media giocheranno un ruolo importante nel progetto: attraverso queste forme di comunicazione vicine al mondo dei giovani si potranno scoprire le possibilità che Special Olympics offre a tutti. Basta lasciarsi coinvolgere».