RiData

Con «RiData» analisi e proposte di crescita

Confronto online con l’Osservatorio RiData, promosso dalla diocesi di Rieti, per un focus sul territorio porta alla luce tendenze e opportunità

In anteprima rispetto al nuovo percorso del gruppo RiData, che ormai si prospetta come Osservatorio socio-politico della diocesi, si è svolto giovedì pomeriggio l’incontro online che puntava a riflettere sui destini del territorio reatino.

“Rieti quanto conta?”, il titolo dell’incontro, aperto dal vescovo Domenico Pompili che ha presentato il progetto RiData quale occasione per «immaginare la rigenerazione di una terra che viene da due shock collettivi, il terremoto e la pandemia, che, sommati alla crisi economica del 2009, hanno prodotto una tempesta quasi perfetta». Se ne può solo risalire, ha detto il presule, che ha prospettato innanzitutto l’opportunità dei possibili finanziamenti: «i fondi del Pnrr insieme a quelli del terremoto costituiscono una prima contingenza favorevole, con una scadenza che deve portarci a lavorare insieme perché queste risorse possano scendere a terra: e per fare questo ci vogliono idee, non basta battere i pugni sul tavolo». Poi l’altra opportunità auspicata da Pompili: che «i nostri piccoli centri post pandemia possano diventare centri di nuova socialità», con il ritorno ai paesi spopolati delle aree interne, a patto però, che ci siano «tre cose: mobilità, sanità e scuola ».

E in questo appuntamento, seguito da diversi reatini collegatisi su Facebook o su Youtube, si sono proposte alcune considerazioni innanzitutto su quanto i dati circa gli standard reatini e l’analisi della spesa pubblica possono dirci, per poi richiamare un paio di eccellenze che, nel campo di sport e turismo, sicuramente costituiscono una risorsa importante. I primi due interventi da parte di due reatini esperti in campo statistico ed economico che partecipano all’attività di RiData. Roberto Morea ha fatto il punto sullo status del Reatino, scorrendo i dati del Pil pro capite – ne emerge che «un terzo del reddito prodotto in provincia è spesa pubblica: bisogna vedere se produce un livello di servizi adeguati nel territorio» – e poi i dati relativi alla demografia d’impresa, le classifiche del Sole 24 Ore relativamente alla qualità della vita, che in 32 anni di tale rilevazione ha visto la provincia di Rieti precipitare dal 28esimo posto al 75esimo.

Poi l’intervento di Pierpaolo Berrettoni, che ha invitato a non trascurare l’opportunità di Opencoesione, piattaforma messa a disposizione dal Governo tramite cui si può rendere conto di come è utilizzata la spesa pubblica in Italia, ma anche intervenire con domande, proposte, suggerimenti. Scorrendola per quanto riguarda Rieti, ecco emergere i diversi progetti che sono stati finanziati dagli enti pubblici nei vari ambiti, gli importi impegnati, la durata, lo stato e così via. Bene avere questa sana curiosità, assieme a «capacità critica, propositiva, progettualità in ottica di lungo periodo».

Tra gli indicatori positivi del contesto locale, lo sport. Cominciando dall’atletica, col fiore all’occhiello della Studentesca reatina intitolata al suo “mitico” fondatore, l’indimenticato Andrea Milardi. Ne ha parlato il figlio Alberto, oggi direttore tecnico della società che al camposcuola Guidobaldi ha visto crescere migliaia di ragazzi. Indubbio «il valore sociale di un movimento che coinvolge tanti giovani, permette di fare uno sport sano, con sani valori, all’aperto». E come non pensare al glorioso, purtroppo ora fermo e che occorre sforzarsi di far ripartire, Meeting internazionale di Atletica? Ma intanto il territorio si è aggiudicato (battendo concorrenti di peso come la capitale del Qatar Doha o l’australiana Sydney) un importante evento sportivo internazionale quale i Campionati del mondo di wakeboard, che l’ultima settimana di luglio vedranno circa 300 atleti da 40 nazioni convergere a Borgo San Pietro, sul lago del Salto, con un indotto significativo. E la bellezza di questa conca, con le splendide condizioni dell’acqua e l’apprezzata ricezione turistica, è un’altra perla per il Reatino, come ha spiegato il presidente del Cnvs Wawe Lago del Salto, Claudio Ponzani.

Il gruppo di lavoro e gli incontri di cittadinanza

L’attività di “RiData” era iniziata con gli “Incontri di cittadinanza” promossi nel 2019 nell’ambito del progetto, lanciato dalla Chiesa locale in collaborazione con varie associazioni: incontri tematici su ambiti specifici, con contributi via via pubblicati sulla stampa diocesana e confluiti, con i vari prospetti di dati raccolti, nella pubblicazione apposita, intitolata “RiData. Una proposta per leggere insieme la realtà e costruire a partire dai dati”. A illustrare tale quaderno, nel febbraio 2020, il sociologo Nando Pagnoncelli, il quale già era venuto a Rieti a presentare il volume Italia 2019. Comunitari e Cosmopoliti, le nuove fratture, quale momento introduttivo al progetto RiData. Da qui erano partiti i dibattiti che via via si erano focalizzati sulla situazione del territorio reatino, in quattro ambiti: economia, salute, cultura, educazione. Il gruppo di lavoro, in vista di una costituzione ufficiale come Osservatorio socio-politico, si è nel frattempo ampliato, mettendo insieme persone impegnate in diversi ambiti e con varie competenze, sul piano statistico, economico, sociale. C’è naturalmente l’associazionismo cattolico (in prima linea opera l’ex presidente diocesana dell’Ac, Silvia Di Donna), il mondo della scuola, il volontariato, le realtà produttive, il mondo bancario, le organizzazioni di categoria… In vista dell’incontro svolto giovedì, il gruppo si è soffermato in particolare sul discorso spesa pubblica, analizzando come gli enti locali abbiano, in questi ultimi anni, utilizzando i fondi pubblici dei vari bandi e finanziamenti. Il tutto in una prospettiva che, partendo dall’analisi della situazione del territorio, con le sue criticità e le sue risorse, possa lanciare proposte di iniziative e progetti di sviluppo.