Comune di Rieti: la voce delle Borse Lavoro

Comune di Rieti

«Vi ricordo che in questi anni di collaborazione con il Comune di Rieti, ognuno di noi ha svolto un lavoro e ricoperto ruoli, anche importanti, nell’amministrazione». È il pensiero dei lavoratori in “borsa lavoro” che questa mattina hanno condizionato l’andamento del Consiglio Comunale con la loro protesta in vista del 28 febbraio, quando, salvo cambiamenti, perderanno il posto.

«Noi vorremmo una risposta subito e non il primo marzo» dice Roberto Miotti in rappresentanza delle borse lavoro a Sindaco e Consiglio Comunale. «Sarebbe troppo facile liquidarci e dimenticarsi di noi. Vi voglio ricordare che noi abbiamo organizzato la nostra vita e quella dei nostri figli con queste 750 euro: noi ci paghiamo le bollette, i libri, l’università e ringraziando Dio ci rimangono anche i soldi per il pane».

«Signori tutti, c’è gente che sono anni che lavora con la borsa di lavoro. Tra noi – spiega Miotti – ci sono ragazze madri, ex detenuti e soprattutto portatori di handicap. Abbiamo una età che varia dai 40 ai 62 anni: quando voi ci manderete via, che fine faremo, chi ci darà il lavoro a questa età?»

«Certamente, caro sindaco, non staremo con le mani in mano, questo glielo posso garantire. Lei sa benissimo – prosegue il lavoratore – quale sia per nostra fortuna la nostra garanzia. Ma non vorremmo arrivare a quella conclusione, noi vogliamo solo lavorare».

«Questo, signor sindaco è rivolto a Lei. Si ricorda il suo slogan in campagna elettorale? Mi pare fosse “mettici del tuo”. Cosa intendeva? Forse mandare a casa gli articoli 90? Anche giusto. Le partite Iva? Anche giusto. Le borse lavoro? Sbagliato. Non saremo certo noi – conclude Miotti – a risanare le casse del Comune».