Una giornata spensierata per i piccoli Palina, Alona, Roman, Dasha, Daniele e Zima.
I bambini bielorussi sono arrivati in Valle Santa dalla Casa Sant’Antonio di Cattolica insieme alle loro famiglie e a un’interprete. Accolti a braccia aperte dai religiosi della comunità francescana interobbedenziale di San Rufo, i piccoli si sono messi “sulle tracce di san Francesco” per scoprire la nascita del primo presepe e la sua storia.
Prima tappa, inevitabilmente, nel borgo di Greccio, dove il gruppo ha visitato la grotta, il dormitorio e il santuario dedicati al Poverello. A seguire, l’arrivo a Rieti, con la visita alla Cattedrale, al centro storico reatino, e naturalmente allo spettacolare presepe monumentale del maestro Francesco Artese conservato sotto gli archi di Palazzo Papale, opera efficacemente illustrata da padre Luigi Faraglia.
«Narra la leggenda che Gesù Bambino apparve al grande ed impegnato dottore della Chiesa non per dargli qualche messaggio difficile o profondo, ma per mettersi a giocare con lui, dando un insegnamento di umiltà e semplicità». Così, la Pia Unione Sant’Antonio di Padova Rieti, insieme ai frati di San Rufo, che ne curano la sana e solida tradizione di carità, trasmessa dalle generazioni passate e a nome di tutti i devoti del santo di Padova, ha accolto il gruppetto di bimbi, condividendo con loro anche il pranzo generosamente offerto dai confratelli.
Una sorpresa in più per il piccolo Ramon, che prossimo al ricovero al Bambin Gesù di Roma, ha ricevuto anche la visita dei francisclown.
I bambini bielorussi e le loro mamme ringraziano tutti i devoti di sant’ Antonio per questa giornata che per qualche ora ha scacciato via pensieri e problemi di salute.