Aragona: come smantellare la Municipale nel silenzio generale

«In un momento storico in cui la Polizia Municipale assume sempre più un ruolo determinante nell’ambito della programmazione dei piani di sicurezza delle città, a Rieti si assiste ad una gestione dissennata che ha saputo disperdere, in soli 6 mesi, un patrimonio di conoscenze e di buone pratiche operative. Le professionalità suddivise in nuclei formati per affrontare la sfida della nuova era delle Polizie Municipali ormai completamente mortificate in una farraginosa ricerca del nulla, capace di soddisfare solo qualche appetito velenoso rimasto a digiuno per lungo tempo».

È quanto lamenta Enrico Aragona, ex comandante del Corpo, in veste di Dirigente del Coordinamento Nazionale Polizia Locale Ugl insieme al Segretario provinciale del sindacato Marco Palmerini, che aggiungono come «a certificare lo sfascio di un Corpo che ha dato lustro alla città di Rieti arrivando a ricevere riconoscimenti a livello nazionale, nonché a promuovere progetti originali puntualmente finanziati dalla Regione e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è arrivato un personaggio che ha testimoniato ancora una volta come il non aver alcun titolo di merito possa per un certo modo di interpretare la politica essere motivo di vanto».

«È sufficiente leggere il curriculum dell’Assessore Giuli (peraltro non pubblicato sul sito dell’Ente) – spiegano Aragona e Palmerini – per comprendere come in questo Paese si possa vivere una intera vita senza mai aver conosciuto il significato di dover timbrare il cartellino un giorno. 31 anni passati nel Sindacato che evidentemente ben gli hanno meritato i galloni da assessore. Ma con quali competenze? Con quale esperienza specifica in materia di Polizia Municipale? Nulla, quel nulla che non poteva che disintegrare un Settore che a fine 2013 ha consentito al Comune di Rieti di chiudere il bilancio immettendo, il 31 dicembre, tra le pieghe del documento contabile, un accertamento di entrata di 2.400.000 euro per un totale annuo di 7.000.000 di euro. Ma i risultati tangibili scritti nei documenti ed una storia di progettualità vincente oltre che una riorganizzazione di un Corpo che aveva saputo ritrovare la dignità perduta e lo smalto che dovrebbe essere uno dei fattori di pregio di una attività che attiene alla vita ad alla crescita di una città in maniera ineludibile, non sono stati sufficienti per far desistere chi aveva un unico obiettivo: quello di distruggere ciò che preesisteva. Ovviamente con ulteriori, permanenti danni a carico dei cittadini».

«Dove sono finiti coloro che diuturnamente si indignavano per qualsiasi provvedimento venisse adottato durante la precedente gestione?» si domandano dall’Ugl. «Forse non si sono accorti che la presenza della Polizia Municipale è ormai ridotta ad una apparsa quotidiana? Aver mortificato l’orario di servizio, a parità di uomini, di ben 3 ore al giorno (dalle ore 21.00 alle ore 24.00), pari al 17,6% del totale, oggi forse non ha alcuna rilevanza? E la scomparsa delle pattuglie dal venerdì al lunedì compreso, non provoca nessun prurito? E l’azzeramento di progetti plauditi dai cittadini come “La Polizia Municipale a portata di frazione” ed il Nucleo Operativo Alta Montagna non scandalizzano nessuno? O chi ieri denunciava un uso improprio dello straordinario, oggi forse non si è accorto che in barba alle regole contrattuali si pubblicano avvisi per chiedere chi è disponibile ad andare a tagliare il nastro alla stazione ferroviaria, seppur libero dal servizio, tanto gli saranno riconosciuti gli straordinari?»

«E potremmo continuare all’infinito – concludono Palmerini e Aragona – per raccontare la pochezza di una politica che non ha idea alcuna di cosa significhi gestire un Corpo di Polizia Municipale e che domani farà spallucce scaricando chi oggi, senza averne titolo alcuno e neanche uno straccio di investitura ufficiale, si presta al sacrificio probabilmente non rendendosi neanche conto di quali e di quante responsabilità dovrà rispondere. Assessore Giuli siamo certi che Lei, coraggiosamente, dirà che non ne sapeva nulla. Ma i numeri non potranno che essere impietosi a danno dei cittadini che stanno subendo passivamente una delle pagine amministrative più buie mai ricordate».