Ottanta ragazzi partiti da tutto il territorio della diocesi di Rieti hanno vissuto, insieme a circa duecentomila coetanei provenienti da tutta Italia, il Giubileo degli Adolescenti. Un’esperienza intensa e piena di senso, nel cuore di Roma attraversata in quei giorni anche dalla commozione per la morte di papa Francesco.
Il gruppo, guidato dal direttore della Pastorale giovanile Emanuele Sciortino, insieme a suor Patrizia Cimmino e don Vincenzo Ianniciello, è partito sabato mattina dai pressi del PalaSojourner di Rieti, accompagnato da genitori e familiari. Dopo il viaggio, l’accoglienza calorosa presso l’istituto del Divino Amore in via San Pancrazio, grazie alla disponibilità di suor Luigina, ritrovata con gioia dopo i tanti anni trascorsi alla guida della casa reatina della congregazione.
Arricchiti da questo primo momento di fraternità, con spirito pellegrino, i ragazzi si sono incamminati a piedi verso piazza Farnese per partecipare alle attività organizzate dal Centro Oratori Romani. I giochi, i laboratori e i momenti di incontro hanno preparato il cuore a un gesto ancora più significativo: il pellegrinaggio verso San Giovanni in Laterano, il passaggio della Porta Santa e una catechesi breve e intensa tenuta da don Vincenzo, seguita dalla possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione.
Tornati all’istituto Divino Amore, l’incontro con il vescovo di Rieti ha rafforzato il senso di comunione. Monsignor Vito Piccinonna ha condiviso la cena e un momento di festa semplice, offrendo un gelato a tutti i partecipanti e ricordando che «gli adolescenti di oggi saranno i giovani di domani», invitandoli a non disperdere l’energia e la bellezza vissute in questi giorni.
Domenica mattina, con la sveglia alle prime luci dell’alba, il gruppo è tornato a camminare per raggiungere piazza San Pietro. Le strade, ancora segnate dalla presenza dei pellegrini radunati per i funerali del Papa, raccontavano un clima particolare. In piazza, stretti tra le migliaia di adolescenti accorsi da ogni parte d’Italia, i ragazzi reatini hanno partecipato con intensità alla celebrazione, vivendo anche un momento simbolico di scambio della pace, tra abbracci e sorrisi.
Nonostante il sole cocente e la fatica, l’esperienza ha lasciato un segno profondo. Oltre alle gambe stanche per i molti chilometri percorsi, i giovani portano a casa amicizie nate lungo il cammino, gesti vissuti insieme, parole che restano. E la consapevolezza, come ha ricordato uno di loro, che «non bisogna mai perdersi di coraggio»: anche se l’incontro fisico con papa Francesco non è stato possibile, la sua presenza si è fatta sentire in modo ancora più autentico.
Il viaggio si è concluso con il pranzo comunitario e il ritorno verso Rieti. Ma l’avventura non finisce qui. Come promesso dalla Pastorale giovanile, l’esperienza del Giubileo sarà solo l’inizio di un cammino da continuare insieme, a partire dal campo estivo in programma dal 3 al 6 luglio.