Chiesa di Rieti

Il saluto alle Maestre Pie della parrocchia di Regina Pacis

Un congedo carico di gratitudine nella parrocchia di Regina Pacis per le Maestre Pie Venerini, che per oltre due secoli e mezzo hanno condiviso con Rieti vita quotidiana, fede ed educazione, diventando parte silenziosa ma costante del tessuto cittadino. Con la chiusura della casa di via Pietro Boschi – ultimo presidio dopo il Convitto San Paolo – la loro presenza nella città conosce una pausa che si spera non essere definitiva

Ci sono presenze che diventano parte del paesaggio interiore di una comunità. Non fanno rumore, non occupano le prime pagine, ma segnano la vita quotidiana con la discrezione della fedeltà e con la costanza del servizio. A Rieti, per oltre due secoli e mezzo, le Maestre Pie Venerini hanno incarnato questa forma silenziosa e tenace di testimonianza. Oggi, però, la loro storia nella città segna una pausa: chiude anche la comunità di via Pietro Boschi, ultimo presidio della congregazione dopo la chiusura dello storico Convitto San Paolo.

Un passaggio che non è soltanto organizzativo, ma profondamente emotivo. Nella parrocchia di Regina Pacis, sabato sera, la celebrazione vespertina si è trasformata in un saluto carico di memoria e riconoscenza. Sono arrivate da Roma rappresentanti del governo della congregazione: l’ex madre generale suor Eliana, l’economa provinciale suor Viorika – già ben conosciuta a Rieti – insieme ad altre consorelle. Con loro, suor Elisabeth, superiora della casa in chiusura, ha portato alle famiglie e ai fedeli l’abbraccio delle sorelle che per decenni hanno vissuto nel quartiere, condividendo pastorale e vita di comunità.

La commozione è passata anche dalle parole di don Mariano e don Giovanni, che hanno espresso il grazie a nome della parrocchia e l’auspicio che un giorno la storia delle Maestre Pie a Rieti possa riprendere.

Il saluto è proseguito domenica mattina, durante la Messa con la benedizione dei bambini all’inizio dell’anno scolastico: suor Betty ha rivolto il suo “arrivederci”, raccogliendo l’affetto della comunità, così come nei giorni scorsi lo aveva fatto suor Jacinta dal suo Uganda. Un filo di voci, di ricordi e di affetti che attraversa generazioni: dalle aule delle scuole materne (oggi chiuse) al servizio silenzioso accanto alle sorelle anziane e inferme.

Le Maestre Pie Venerini, figlie spirituali di santa Rosa Venerini, erano giunte a Rieti a metà Settecento, portando avanti una missione educativa e pastorale che ha lasciato tracce profonde. Alcune di loro riposano già “in cielo”, come ricordato con gratitudine nella parrocchia. Altre proseguono altrove il loro cammino.

La sensazione, forte e condivisa, è che questa non sia una pagina chiusa, ma una virgola. In fondo, «i piani di Dio sono sempre aperti…». C’è insomma la speranza di poter immaginare per il futuro nuove forme di presenza per le religiose, un desiderio che loro stesse hanno espresso alla comunità.

Per il momento non si può che dire grazie. Un grazie grande e riconoscente, capace di guardare indietro con memoria e avanti con speranza. Perché ci sono presenze che, anche quando sembrano allontanarsi, restano. Sempre.