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A Poggio Bustone tutto pronto per ospitare la Sagra della porchetta, tra le più antiche d’Italia

Torna a Poggio Bustone l'immancabile appuntamento con la sagra della porchetta: a partire dal mattino i produttori locali e i volontari della pro loco saranno a disposizione dei visitatori

Da circa settant’anni, a Poggio Bustone la prima domenica di ottobre è sinonimo di sagra e, naturalmente, sagra vuol dire porchetta. Così, domenica 6 ottobre, nel piccolo borgo torna il consueto e tradizionale appuntamento folkloristico di notevole valenza socio-culturale, con la sua ricercatissima e pregiata ricetta – gelosamente custodita – che dà particolare attenzione alla scelta delle preziose carni, ai tempi di cottura e al giusto equilibrio tra pepe, rosmarino, aglio e sale.

Giunta ormai alla 69ma edizione, è sicuramente da annoverare tra le più longeve e antiche del panorama italiano; un importante documento che possiamo citare, oltre alle testimonianze orali degli abitanti del paese, ai tanti documenti conservati presso gli archivi comunali, è la Gazzetta Ufficiale del 1900, in cui viene fatto un esplicito riferimento alla porchetta di Poggio Bustone esposta all’Expo di Parigi.

Una tradizione che si rinnova di anno in anno, in occasione della festa del Santo Patrono d’Italia, che proprio in questi luoghi ha ricevuto la sua remissione dei peccati, e non ha nulla da invidiare ad altre più blasonate come quella dei castelli.

Il paese di Poggio Bustone, conosciuto anche per aver dato i natali a Lucio Battisti, uno dei cantautori più grandi della storia della musica leggera, nella giornata di domenica si prepara a rivivere uno degli eventi più importanti del panorama laziale, tra stand gastronomici di ogni tipo, musiche e danze popolari, spettacoli pirotecnici e naturalmente tanta passione e cordialità.

Già dalle prime ore del mattino – intorno alle ore 10 – i produttori locali e i volontari della pro loco saranno a disposizione nell’area sagra per la distribuzione della porchetta, che i consumatori potranno decidere di acquistare a peso o confezionata in un gustoso panino.

Sebbene qualcuno possa pensare il contrario, la porchetta non è affatto un alimento grasso, perché è proprio durante la fase di cottura – processo che dura per quasi 9 ore – che i grassi in eccesso vengono sciolti e raccolti in apposite vaschette, lasciando però nelle carni quella sapidità che la rende inconfondibile.

Vale la pena ricordare, inoltre, che la vera porchetta “poiana” va servita rigorosamente a temperatura ambiente -o qualche grado in meno- perché solo così conserva la giusta croccantezza concedendo a tutti i sensi – anche all’udito – di partecipare al prelibato banchetto. Insomma, “La crosta deve scrocchia’!”

Per informazioni: www.prolocopoggiobustone.it