Ricostruzione senza campanilismi: l’«azione esemplare» di Collespada dimostra che è possibile

C’è la frazione di Collespada di Accumoli al centro di un progetto sostenuto dalla Cna di Rieti e presentato lo scorso 16 febbraio nella sala consiliare della Provincia di Rieti. Un programma per la rinascita che ha visto la sottoscrizione all’unanimità da parte di tutti i cittadini di una sorta di accordo unitario in termini di scelte, impegno e rappresentanza. La stratega che permetterà loro di interfacciarsi con istituzioni e uffici grazie a due rappresentanti. Una semplificazione che, ad esempio, ha ridotto tempi e passaggi della fase della demolizione. Non a caso, ad oggi, Collespada risulta essere l’unica frazione che ha completato tutti i rilievi, risultando pronta pronta per le progettazioni in dettaglio.

Un’azione “esemplare”, secondo quanto spiegato dalla direttrice della Cna, Enza Bufacchi, che non ha nascosto l’idea che la procedura possa essere emulata: «La rinascita di queste aree è importante non solo perché è il nostro territorio, ma anche perché è un’opportunità per produrre lavoro».

Si fa leva sulle tragiche scosse del 24 agosto e del 30 ottobre, dunque, per provare a invertire una tendenza in atto anche prima delle morti e dei crolli. Un movimento “in uscita”, che vedeva spopolamento, mancanza di lavoro e scarsità di servizi strettamente connessi. «Nelle aree interne era già difficile vivere in precedenza – ha riconosciuto il presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldie dopo le scosse è da eroi. Come Provincia, nell’area di Accumoli e Amatrice, stiamo appaltando lavori per 4 milioni di euro, soprattutto sulle strade. Tutte le azioni debbono essere complessive: le istituzioni debbono occuparsi del rilancio delle aree interne o si rischia di ricostruire materialmente, ma senza che vi siamo più uomini e donne che vi abitano».

Ma nulla sarebbe possibile senza superare un campanilismo inutile, anacronistico, e qualche volta quasi “molecolare”. Un passaggio compreso dai residenti e dai proprietari di seconde case della frazione di Collespada, che hanno messo da parte le divisioni per fare proprio un piano unitario. Un aspetto colto con favore dal vescovo Domenico, che durante la presentazione ha riconosciuto l’istanza del basso dell’iniziativa e ribadito che «la ricostruzione visibile va accompagnata da quella invisibile del tessuto del territorio, della comunità di persone». Come in Friuli, dopo il terremoto del 1976, dove «non ci si è limitati a ricostruire l’esistente, ma c’è stato un cambiamento, un rilancio».

Lo stretto rapporto di collaborazione tra studi di progettazione, Ufficio speciale per la ricostruzione e realtà locali porterà Collespada a una ricostruzione unitaria, a un unico grande cantiere nella frazione. E se tutto andrà secondo i piani, i tempi saranno notevolmente più rapidi rispetto a quelli delle realtà frazionate. Come osservato dal sindaco Petrucci, «Accumoli è l’unico comune tra le quattro regioni del cratere che ha avuto lo studio di zonizzazione sismica in tutte le sue frazioni. È passata la mia proposta di non perimetrare i centri urbani: permetterà di poter avviare in modo congiunto la ricostruzione pubblica e quella privata».