Religiose

L’ultimo sì di suor Luisa

Suor Luisa, al secolo Maria Giuli, domenica scorsa, all’età di 85 anni, si è congedata dalla comunità delle francescane di Santa Filippa Mareri, addormentandosi nel Signore nella casa di riposo di Magliano de’ Marsi

Da collegiale a educatrice di collegiali, da assistente degli anziani ad assistita, con la generosità di un “sì” sempre ripetuto in tutti i servizi che le venivano richiesti. Si è compiuta così l’avventura terrena di suor Luisa, al secolo Maria Giuli, che domenica scorsa, all’età di 85 anni, si è congedata dalla comunità delle francescane di Santa Filippa Mareri, addormentandosi nel Signore nella casa di riposo di Magliano de’ Marsi, dove per vent’anni aveva svolto attività di assistenza agli anziani lì accolti e dove era tornata, per l’aggravarsi delle condizioni di salute, dopo tre anni passati come cuoca a Santa Maria degli Angeli, alla casa di accoglienza che vede tanti giovani passare per i corsi vocazionali e le attività spirituali alle pendici di Assisi.

Nativa di Marcetelli, il paese della diocesi forse più fecondo di vocazioni, tra le figlie di santa Filippa aveva iniziato da bambina: rimasta orfana di padre nella seconda guerra mondiale, al monastero di Borgo San Pietro aveva trascorso da collegiale gli anni della scuola, per poi maturare la chiamata a prendere lei stessa il velo. Novizia nel 1953, l’anno dopo prendeva i voti temporanei, per pronunciare la professione perpetua il 4 ottobre del ’57. E in quel collegio in cui era cresciuta aveva continuato per diversi anni ad aiutare a crescere altre fanciulle: la sua, ricordano le consorelle, era «una presenza sorridente, generosa, cordiale e delicata». Ottenuto un diploma con qualifica di sarta per donna e frequentato poi un corso di abilitazione al servizio geriatrico, era appunto passata alla casa per anziani che l’istituto della Mareri gestisce nella vicina Marsica.

Lascia alla comunità il ricordo di una sposa di Cristo fedele, umile, gioviale. Da parte delle suore un grazie «a Dio per avercela donata, e per tutto il Bene che ci ha lasciato con la sua vita e la sua testimonianza semplice, gioiosa e sempre garbata».