«Lo scorso 11 dicembre si è tenuta l’udienza per il femminicidio di Shedije Mamedani, consumato il 27 febbraio scorso nella nostra città. Shedije è stata uccisa brutalmente a colpi di mattarello dal marito». Così la Consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità di RCI – Sinistra Beni Comuni che spiega «il Comune di Rieti, rappresentato in aula dall’avvocato Matteo Massimi del foro di Roma, ha chiesto di essere ammesso al dibattimento come parte civile. Secondo quanto riportato da un quotidiano locale in un articolo del 12 dicembre scorso, gli avvocati della difesa si sarebbero opposti rilevando “l’assoluta strumentalità, l’insussistenza di alcun reale e tangibile danno all’immagine, nonché la totale assenza fra gli obiettivi primari dell’amministrazione comunale, come per altro desumibile dal programma amministrativo, della tutela concreta ed effettiva di quei valori reclamati dal Comune”. Il Gup ha comunque accolto la richiesta dell’Ente».
La Consigliera con delega alle Pari Opportunità Pamela Franceschini, ricordando che il Consiglio Comunale Straordinario celebrato lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è stato dedicato a Shedije Mamedani, sottolinea che «la stessa costituzione del Comune Rieti come parte civile in un processo per femminicidio è un atto concreto di tutela delle pari opportunità, tema che lo stesso Ente intende porre tra le priorità della propria agenda politica».
Il Consiglio, votando all’unanimità dei presenti, l’adesione alla “Campagna 365 giorni NO alla violenza” e la conseguente adesione alla Carta degli Intenti si è impegnato a mettere in campo, con un programma a lungo termine, una serie di azioni concrete per arginare e combattere il fenomeno sempre più diffuso della violenza contro le donne.