Zuccherificio, Cecilia: con Controvento un dialogo costruttivo

L’incontro con i ragazzi di Controvento è stato piacevole e costruttivo. Il dibattito incentrato sui diversi scenari che la proposta “Coop” lascia ipotizzare; sulle ricadute potenziali sull’occupazione, sull’assetto urbanistico, sullo sviluppo della città.

Hanno ragione da vendere questi ragazzi quando si pongono il problema degli effetti di tale intervento sul tessuto urbano e socio-economico! È questo il tema all’ordine del giorno dei consiglieri, dei partiti, delle forze sociali, dei sindacati e soprattutto delle associazioni dei commercianti e degli imprenditori in genere.

La reazione debole, scomposta, appiattita su un sì o un no al sig. Raggi, un sì o un no ai presunti posti di lavoro, un sì o un no ai presunti investimenti, avuta dalla classe dirigente e imprenditoriale, dalla stampa, dai professionisti e persino dai movimenti “d’avanguardia” dell’ultima ora, svela, purtroppo, l’ancora concreta difficoltà di costruire insieme un progetto di bene comune.

Non basta un sì o un no. Se i ragazzi di Controvento immaginano una città che cresce e si sviluppa con la cultura, immaginano una città universitaria in un centro vivo e percorso da giovani, cosa fanno i “grandi”?  I “grandi” pare abbiano smarrito il futuro. Da troppo tempo hanno smesso di sognare, vivono del presente e se ne occupano a tempo pieno, senza distrazioni.

È tempo di avere coraggio. Non credo si possa uscire da una crisi così profonda senza idee. Senza una reale volontà di cambiamento, senza la forza di sognare la nostra città e il nostro sviluppo. Senza indicare la direzione del cambiamento.

E allora cosa vogliamo fare? Lo accettiamo o lo rifiutiamo st’investimento che Coop mette sul piatto? Ci vogliamo credere o no a ‘sti 200 posti di lavoro? …tutta qui la discussione?  Il resto è “Utopia”? È futuro? Già! Il futuro oggi non serve a nessuno!

Spero non sia così ovviamente, spero che la scelta non sarà un semplice si o no. Gli investimenti di Coop Centro Italia o di qualsiasi altro imprenditore debbono e possono essere accolti all’interno del nostro piano strategico che per l’appunto non poteva che chiamarsi “Diventiamo Città”. È tempo che questo piano si arricchisca ancora di contenuti e tutti sono chiamati a partecipare. Anche il Sig. Raggi.

About Andrea Cecilia

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