Il libro dei raccolti di Madre Teresa: “Amiamo chi non è amato”

“Volate alto, come l’aquila simbolo del Paese di origine di Madre Teresa! Vi incoraggio a coinvolgere i vostri coetanei; a nutrirvi assiduamente della Parola di Dio aprendo i vostri cuori a Cristo, al Vangelo, all’incontro con Dio, al dialogo fra voi per offrire una testimonianza al mondo intero”. È l’invito rivolto ai giovani da Papa Francesco nella prefazione al libro “Amiamo chi non è amato” (Editrice Missionaria Italiana) pubblicata oggi in anteprima dal “Corriere della Sera”. Nel volume sono raccolti due interventi inediti pronunciati da Madre Teresa nel ‘73, a Milano. Come sfondo alla sua riflessione, Papa Francesco richiama un’espressione di Madre Teresa: “Noi non siamo una Ong. Le Ong lavorano per un progetto; noi lavoriamo per Qualcuno”. Parole che, sottolinea Francesco, “anch’io ripeto spesso”: “La Chiesa non è una Ong, perché lavora per Cristo e per i poveri nei quali vive Cristo, ci tende la mano, invoca aiuto, chiede il nostro sguardo misericordioso, la nostra tenerezza”. Cinque le parole proposte dal Papa: preghiera, carità, misericordia operosa, famiglia, giovani. “Madre Teresa iniziava la sua giornata partecipando alla Santa Messa e la chiudeva con l’adorazione a Gesù Sacramento, Amore infinito. Così, diventa possibile trasformare il lavoro in preghiera”, osserva Francesco, che invita a “farsi prossimi alle periferie degli uomini e delle donne che incontriamo ogni giorno, provare compassione per gli ultimi nel corpo e nello spirito, farsi testimoni della carezza di Dio per ogni ferita dell’umanità”, prendendosi “cura di tutto l’uomo e di ogni uomo”. Parlando di famiglia, il Papa ricorda le parole di Madre Teresa: “Le mamme sono il cuore della casa e sono loro che formano la famiglia”. “In nessun’altra situazione di vita – evidenzia il Papa – è possibile vivere come e quanto si vive in una famiglia”. E riguardo ai giovani, Francesco chiede loro “di non perdere la speranza, di non farsi rubare il futuro, che è nelle loro mani”.