Un’estate al Terminillo per riscoprire l’esperienza di San Benedetto

Ci sarà anche la spiritualità di San Francesco e San Benedetto a fare da guida al calendario di iniziative programmate per il mese di agosto dalla parrocchia del Terminillo. Gli eventi presentati il primo luglio all’Auditorium dei Poveri da padre Mariano Pappalardo e padre Luca Scolari della Comunità monastica della Trasfigurazione, comprendono infatti la mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia, liberamente ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco, L’inCanto del Creato, a cura di Manuela Marinelli e Barbara Pavan.

«Presentiamo chiaramente l’esperienza di Francesco come maestro nel ricercare ciò che di bello, di buono, di sacro c’è nel cuore di ogni uomo ed è nascosto nel cuore del creato – ha spiegato padre Mariano – ma anche l’esperienza di San Benedetto: un uomo di Dio straordinario, forse, tra tutti gli uomini di Dio, quello che più di tutti ha capito l’uomo e che ha messo i monaci sulla strada dell’umanità».

«Ed è per questa ragione che proporremo una rilettura della regola e dell’esperienza di San Benedetto, in questa chiave e anche con una chiave economica importante, perché l’economia è parte integrante del progetto dell’essere uomo, e quindi è un bene. Oltretutto – ha aggiunto il parroco – in teologia parliamo di economia della salvezza, e quindi c’è anche questo aspetto».

«Vorremmo dare l’opportunità di far conoscere un po’ di più l’esperienza di San Benedetto e l’esperienza monastica, a cui Rieti deve molto ma che ha completamente dimenticato» ha precisato padre Mariano, sottolineando «una cosa molto bella nella lettera che il nostro vescovo eletto Domenico ha scritto: parlando della nostra diocesi ha ricordato anche l’opera dei benedettini. In questa diocesi ci sono stati vescovi benedettini e ci sono stati monasteri benedettini molto importanti, che hanno segnato la storia, l’economia, l’arte, la cultura di questa terra, e che attualmente sono del tutto dimenticati».

«Ebbene – ha concluso il parroco – noi due monaci strani vorremmo aiutare i reatini a fare memoria riconoscente di questa presenza monastica nelle nostre terre e, se possibile, fare sì di riportare nella nostra attualità un’esperienza monastica che certamente non è l’unica, magari non sarà la migliore, ma sarà in grado di dare il suo contributo per arricchirci un pochino di più. Arricchirci in umanità soprattutto».

Il calendario completo delle iniziative della parrocchia del Terminillo sarà disponibile a breve sul sito di «Frontiera».

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