Terzo Rapporto Caritas: a rischio povertà un europeo su quattro

In Europa una persona su quattro è a rischio povertà (24,5%). In Italia quasi uno su tre (28,4%), in linea con lo standard dei 7 Paesi “deboli” dell’Ue (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania e Cipro). L’Italia ha anche il triste primato dei giovani tra i 15 e i 24 anni che non studiano né lavorano, i cosiddetti Neet dall’acronimo inglese. In una giornata densa di cifre – anche l’Istat ha lanciato oggi (19 febbraio) l’allarme sul 23,4% delle famiglie italiane in disagio economico – Caritas Europa, insieme a Caritas italiana, ha presentato oggi (19 febbraio) a Roma il terzo rapporto sulla crisi in Europa, indagando i dati in 7 Paesi “deboli”. Ne emerge una panoramica sconfortante: le strategie europee che dovevano portare a una diminuzione della povertà entro il 2020 hanno fallito, perché l’impatto della crisi, le politiche di austerity e i tagli al sociale imposti dai governi hanno aumentato la povertà e le disuguaglianze sociali. Quasi come dire, paradossalmente, che i poveri hanno ancor più arricchito i ricchi. La rete Caritas – che in Italia ha dovuto raddoppiare le iniziative anticrisi – chiede quindi all’Europa di invertire la rotta, suggerendo tutta una serie di misure concrete. Nel rapporto si evidenzia la crescita delle persone gravemente indigenti, la disoccupazione giovanile, le famiglie in cui non si lavora come si dovrebbe (aumentano lavori precari e part time), i giovani che non studiano né lavoro, la dispersione scolastica, l’impossibilità di pagare le cure mediche.