Terminillo: un’invasione d’arte al Templum Pacis

«Trovare e concedere questo tempio di San Francesco al Terminillo come luogo dell’incontro, di fraternità, di solidarietà, di bellezza, di cultura, di esperienze positive, di qualche cosa che ci edifica, ci fa crescere»: è l’intenzione del calendario degli eventi organizzati dalla parrocchia della montagna reatina per il mese di agosto, presentato il primo luglio all’Auditorium dei Poveri di via Garibadi a Rieti da padre Mariano Pappalardo e padre Luca Scolari della Comunità monastica della Trasfigurazione. Una serie di iniziative «molto variegate, molto diverse e molto numerose» che vanno dalla teologia alla cultura, alla letteratura, al gioco degli scacchi, alla musica e al canto, e con un ampio spazio dedicato all’arte.

«Desideriamo che sia un’invasione, non solo di arte, ma di umanità – ha spiegato padre Mariano – perché dietro ogni arte c’è un uomo che coltiva quell’arte. E ogni uomo porta la sua vita, le sue esperienze, le sue gioie, le sue speranze, le sue ferite, i suoi fallimenti, le delusioni. E forse mette tutto questo dentro all’opera artistica».

«Ecco – ha aggiunto il parroco del Terminillo – noi vorremmo fosse proprio un incontro di persone. Un incontro di cuori, di menti, di esperienze, di ciò che ci arricchisce».

E a parlare di arte si inizierà il 26 luglio con la seconda edizione della mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia, liberamente ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco, L’inCanto del Creato, a cura di Manuela Marinelli e Barbara Pavan.

Una esposizione che si colloca proprio a ridosso dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco: un appello a tutti gli abitanti del pianeta per una «conversione ecologica globale».

«L’appello del papa trova eco in molte coscienze, convinte che, al centro dell’attenzione dei governi, non debbano essere il Pil e lo Spread ma le persone» spiegano le organizzatrici. «Cambiare è possibile proprio a partire dalle piccole cose, da noi stessi e da chi ci vive accanto. Da questa convinzione è nata, lo scorso anno, l’idea di far conoscere ai bambini il messaggio di san Francesco».

Nel catalogo dell’edizione 2014 de L’inCanto del Creato si legge che la speranza, nell’organizzare la prima edizione era di ripartire «dai bambini, dal loro sguardo incantato e penetrante, sagace e innocente» per «ricucire quello strappo secolare che ha scollato l’arte dalla rappresentazione del senso del sacro». Accanto a questa aspirazione ora se ne aggiunge un’altra: «aiutare tutti, ma soprattutto i bambini, ad imparare a contemplare la bellezza, affinché prosperino nel rispetto del Creato e delle sue creature».

Ma oltre alla mostra – ha spiegato padre Luca durante la conferenza stampa – ci sarà una moltitudine di laboratori, lezioni, workshop e attività di artigianato: una vera e propria “art invasion” che vedrà le sale e il cortile del Templum Pacis popolarsi di esperienze da vivere e partecipare.

Il tutto – come ha spiegato padre Mariano Pappalardo – nel tentativo di incontrare «tutti gli uomini e tutto l’uomo» attraverso la moltitudine di linguaggi ed esperienze di cui è capace l’umanità.

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