Sud Sudan: Medici Cuamm, “le armi sono sempre di più”

“La sterlina locale è ormai carta straccia, la povertà è dilagante e in giro vedi sempre più armi”

scrive così don Dante Carraro, direttore dell’ong Medici con l’Africa Cuamm, ripartito per il Sud Sudan appena due mesi dopo la sua ultima missione. “Nei giorni scorsi Fao, Unicef e Wfp hanno dichiarato ufficialmente conclusa la carestia aperta nel febbraio scorso”, esordisce don Dante, in una mail diffusa ad amici e sostenitori dell’ong padovana. “Può darsi sia così, magari nella capitale Juba. Sicuramente non lo è a Yirol, Rumbek, Cueibet, Maper o in uno qualsiasi degli oltre 90 centri sanitari dove siamo impegnati, con i colleghi locali, a far fronte a una situazione ancora drammatica”, sottolinea don Carraro.
Secondo il direttore di Medici con l’Africa, “nelle aree rurali, specie nel nord del Paese, nell’ex Stato dei Laghi e di Unity, si fa ancora tanta fatica a trovare cibo e alimenti”. C’è poi la violenza, che dopo oltre tre anni di conflitto civile continua. “L’altro ieri una nostra auto, nella contea di Wulu, nell’ex Stato dei Laghi, è stata attaccata – racconta don Carraro -. Non hanno ‘toccato’ il nostro personale, cercavano dollari o alimenti; ogni mezzo è buono pur di trovare cibo per la tua famiglia”.
L’ong padovana è da anni in prima fila nell’assistenza sanitaria e nel sostegno alla popolazione del Sud Sudan. Un impegno non venuto meno nonostante l’aumento delle difficolta’ e dei rischi a seguito dell’inizio del conflitto nel dicembre 2013.