Spazi pubblici ed egoismi privati

La notizia è di questa mattina. Gli operai del Comune si erano recati in via Cintia per fare alcuni lavori. Dovevano installare alcuni “paletti” nel tratto che va da via Giordano Bruno fino all’altezza di via Sant’Agnese.

Lo scopo dell’intervento è quello già visto in altre zone della città. Si tratta di rafforzare il divieto di sosta alle automobili e garantire più sicurezza ai pedoni.

La scelta dei Comune ha fatto infuriare i negozianti. Secondo le cronache sono scesi in strada e hanno osteggiato i lavori. Per bloccare l’intervento avrebbero pure parcheggiato nella parte di carreggiata adibita all’installazione dei paletti

Il Comune ha scelto la linea morbida. Il sindaco Simone Petrangeli, sentito l’assessore all’Urbanistica Carlo Ubertini, ha momentaneamente sospeso l’intervento. Qualcuno si è affrettato a sottolineare la debolezza dell’Amministrazione. Al contrario i negozianti si sentiranno sicuramente orgogliosi del loro successo.

Ma in questa contesa hanno fatto la figura peggiore. Hanno dimostrato di non avere alcun senso della convivenza civile. Hanno dichiarato a chiare lettere la pretesa di piegare la strada di tutti alle proprie esclusive esigenze. Hanno affermato intolleranza, disinteresse e ostilità verso i bisogni degli altri.

C’è poco da aggiungere. È il solito uso privato della cosa pubblica. Un malcostume che ha molto a che fare con il nostro enorme egoismo e il nostro scarso senso civico.

È proprio l’ora di metterci qualche paletto.

One thought on “Spazi pubblici ed egoismi privati”

  1. Niccolò

    Caro Fabrizi, come non farle ragione, non potendo peraltro conoscere compiutamente i fatti. Tuttavia sarebbe utile stigmatizzare anche che il commercio è una attività essenziale per la collettività ed è una attività che porta con se innumerevoli valori che riguardano l’interesse generale. Purtroppo a chi scrive pare che il Comune da molti mesi non tenga conto di questi valori, dimostrando una sottocultura di pregiudizi assai arrogante che non riesce a dialogare e che davvero si sperava superata.

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