Sebastiani e Festuccia: coraggio delle idee e ipocrisia della politica

Onore a chi ha il coraggio di difendere le proprie idee anche contro un intero partito che dovrebbe essere, come nel caso del PD, il motore di questa coalizione e invece dimostra di non avere la forza per imprimere la propria spinta riformatrice.

Non rendendosi per nulla conto degli indubbi vantaggi politici che sta consegnando ogni giorno di più ad un Sindaco e ad una parte della Giunta che, in campagna elettorale, ha promesso tutto il contrario di quello che sta di fatto realizzando.

Cosa di cui specularmente si può “vantare” anche una larga parte del centrodestra che non ha avuto il coraggio di spendere una parola, che fosse una, sull’eccellenza dell’offerta socio pedagogica che gli asili nido, come oggi li conosciamo, hanno saputo conquistarsi nel tempo, grazie all’abnegazione e al lavoro quotidiano di tutti gli operatori, dipendenti comunali e non.

Vanto ed eccellenza delle passate giunte di centro destra e di una intera Città.

Parole che non abbiamo ascoltato provenire neanche da nessuna organizzazione sindacale. Chi non ricorderà le legittime battaglie promosse dalla Cgil a difesa dei diritti delle lavoratrici tutte, quando alla guida della Città c’erano giunte di centrodestra. Anche con manifestazioni di piazza. Oggi, il silenzio più assoluto.

Non intendiamo replicare in questa sede alle affermazioni del Sindaco e dell’Assessore che, evidentemente a corto di argomentazioni efficaci per controbattere alle accuse mosse, hanno preferito “buttarla in caciara” tirando in ballo vicende personali di un consigliere che nulla avevano a che fare con l’oggetto del contendere.

Abbiamo invece notato la loro ignoranza (nel senso etimologico del termine “non conoscere”), e non la nostra, quando continuano a sostenere, sapendo di mentire, la possibilità di esternalizzare un servizio mantenendo un controllo pubblico della gestione.

L’art. 30 del D.Lgs. 163/06 definisce le concessioni come quelle in cui “la controprestazione a favore del concessionario consiste unicamente nel diritto (del concessionario) di gestire funzionalmente la struttura e di sfruttare economicamente il servizio”. In altre parole, fare impresa, produrre utili. L’amministrazione potrà soltanto decidere gli obiettivi che il concessionario dovrà raggiungere, non le modalità per concretizzarli.

Le reazioni che si sono avute in questi ultimi giorni sulla decisione di dare in concessione si sono concentrate proprio su questo ultimo aspetto. Non focalizzando l’attenzione invece sul vero problema politico e sulle reali intenzioni sottese alla volontà di “privatizzare”.

Soddisfare appetiti di soggetti privati che si sono costituiti sotto forme cooperativistiche. Alcuni già autorizzati, altri in attesa di accreditamento.

A cui non sarà in alcun modo impedito di partecipare a bandi di gara magari consorziandosi in associazioni temporanee di impresa, che potranno poi aggiudicarsi il servizio.

La risposta nervosa (la loro, e non la nostra!) del Sindaco e dell’Assessore è la palese dimostrazione che l’aver disturbato il manovratore, come spesso in questi due anni è avvenuto, ha trovato una reazione, certamente non uguale nei contenuti, ma senz’altro contraria. La battaglia è appena agli inizi. La spunterà solo chi avrà il coraggio di difendere le proprie idee e la forza di affermarle.