Santa Barbara, ecco gli eroi

Sarà che davvero gli sono entrati nel cuore i nostri vigili del fuoco, suoi colleghi, immersi nell’orrore del 24 agosto: «Hanno portato via dalle macerie 215 persone vive! Capisci che cosa significa? Sono i più bravi del mondo».

Le parole tanto entusiaste sono dell’italo–americano tenente Robert Triozzi dei pompieri di New York, che le ha consegnate al Corriere della Sera l’8 settembre scorso e che il giorno 9 il quotidiano meneghino ha pubblicato in uno dei servizi dei numerosi inviati ad Amatrice. Giovedì scorso Robert Triozzi era a Rieti e ha ricordato quest’episodio. Avvicinandoci sempre più al 4 dicembre, la ricorrenza della Patrona di Rieti, si vanno così amalgamando, come in uno shaker, i valori e le virtù che i festeggiamenti per “Santa Barbara nel Mondo”, kermesse cultural– religiosa dovuta all’inventiva del dinamico Pino Strinati, rendono meglio accolti, accettabili e semplici al grande pubblico: l’amore verso il prossimo; l’ardimento ed il coraggio al limite dell’immaginabile; la commozione innanzi alla tragedia e la capacità di mantenersi saldi e attivi; l’impegno a formarsi sempre meglio per sfidare il pericolo, pronti ad ogni emergenza.

Questi i talenti che si sono fatti ponte qui da noi, come dice papa Francesco, nei giorni di fine agosto e fine ottobre, per congiungersi a quelli della vergine oriental–sabina vissuta 17 secoli fa, la Barbara tra Nicomedia e Numanzia vittoriosa con la fede nella sfida della violenza e nel martirio per giungere alla gloria degli altari. Il tempo non conta. Vale il lascito e l’eredità spirituali di Barbara che ancora danno frutti di carità sempre più copiosi nella nostra epoca tra questi eroici uomini che sono i pompieri (che la invocano come celeste protettrice), pronti ad affrontare il pericolo per strappare ancora un corpo ed un’anima alla morte violenta.

E così, parlando di terremoto e di gloria e delle esperienze del tenente Triozzi, ora in servizio all’Onu, sul tema “A tre mesi dal sisma: i Vigili del fuoco dalle Torri Gemelle ad Amatrice”, proprio durante la manifestazione svoltasi all’Istituto tecnico Geometri “Ciancarelli”, si è appreso dall’ingegner Maria Pannuti, comandante provinciale dei pompieri di Rieti, che nella mattinata del primo dicembre, presso la Caserma nazionale della Capannelle in Roma, il presidente Mattarella assegnerà la Medaglia d’oro al Valor Civile alla bandiera del Corpo per il coraggioso e per proficuo comportamento dimostrati dai Vigili nel tremendo sisma di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto e poi di Norcia e di Castelluccio.

Traendo questo giudizio positivo dalla visione del video proiettato all’inizio dell’incontro nell’aula magna affollata da studenti del “geometri” e della scuola di formazione professionale alberghiera di Amatrice (quelli di quest’ultima trasferiti a Rieti a causa del sisma che ha lesionato la struttura amatriciana), bisogna sottolineare che l’ennesimo riconoscimento è arci–meritato e che la sala ha sottolineato l’annuncio con un fragoroso e lunghissimo applauso. Quella proiezione che mostra le scene più significative dell’opera dei militi, ha reso muto il giovane uditorio; ha commosso la parte femminile; qualcuno ha trattenuto a stento le lacrime, specie quando l’ingegner Pannuti ha ricordato il bilancio del massacrante lavoro svolto dalle squadre dei suoi pompieri in condizioni di fortissimo disagio, giunti ad Amatrice meno di mezz’ora dopo le 3,36 del 24 agosto: 215 cittadini estratti vivi dalle macerie, più di 250 cadaveri tirati fuori da sotto cumuli di travi, mattoni, calcinacci su un totale di 299 deceduti, l’86% di parte reatina e il restante ascolana, deceduti a causa della tragedia.

A introdurre e coordinare i lavori, è stata la preside Stefania Santarelli (che oltre a dirigere il Liceo scientifico ha anche la reggenza dell’Istituto superiore “Varrone” cui afferisce il “Ciancarelli”). Al termine, una targa speciale dell’Associazione Santa Barbara nel Mondo per monsignor Benedetto Falcetti, che nei giorni scorsi ha lasciato in consegna a don Fabrizio Borrello la direzione della Caritas diocesana dopo quasi trent’anni, con la motivazione “Una vita per la Caritas”.

Foto di Massimo Renzi