Sanità, nuovi problemi dalla legge di Stabilità?

Sarebbe dovuto arrivare il 20 ottobre l’atto di tutela e miglioramento della sanità locale promesso della Regione Lazio e richiesto a gran voce dai movimenti del Terzo settore. La data era stata indicata dall’assessore regionale Fabio Refrigeri a fine settembre sotto gli Archi del Vescovado, durante la terza assemblea del Comitato per la Sanità reatina.

Ma invece del documento sperato, da Roma è arrivata una preoccupata dichiarazione del consigliere regionale Daniele Mitolo, quasi come un grido d’allarme per gli esisti della legge di Stabilità disegnata dal governo Renzi: «Il rischio di una manovra a senso unico, col governo che chiede alle Regioni di tagliare per risparmiare, è che a pagarne le spese siano i territori piccoli come il reatino, dove gli eventuali tagli drastici sulle regioni comporterebbero ricadute a cascata massacranti».

Mitolo difende lo sforzo per razionalizzare e fare risparmi compiuto dalla giunta Zingaretti «senza impattare sui servizi», ricordando i 246 milioni l’anno con l’estensione delle centrali d’acquisto, i 25 milioni l’anno con i tagli ai costi della politica, i 26 milioni l’anno con la riorganizzazione delle società e enti regionali, i 12 milioni l’anno eliminando capi dipartimento e direttori, i 24 milioni l’anno razionalizzando spesa farmaceutica e consulente sanitarie «e stando alla programmazione laziale per il 2015 la previsione di tagli e risparmi dovrebbe arrivare a 600 milioni di euro».

«Senza la giusta considerazione di quanto fatto e di quanto in programma – sottolinea il consigliere – bisognerà per forza intervenire sui servizi con misure e argomentazioni che sinceramente sarebbero difficili da digerire. Per questo è urgente che il Governo si conforti con le Regioni per coordinate interventi appropriati che tengano conto delle aree interne e delle priorità dei territori dove settori chiave come sanità, trasporti, scuola e viabilità non possono essere trattati ulteriormente al ribasso».

Anche perché mentre il Lazio ha avviato questo percorso complicato, aggiunge Mitolo «non risulta ancora che i piani Bondi e Cottarelli siano stati minimamente affrontati nell’ottica dei tagli alla spesa, che in Parlamento e nel Governo non è proprio marginale».

Si direbbe, insomma, che la legge di Stabilità ponga diverse difficoltà. Lo scontro che si è innescato tra il Governo e le Regioni potrebbe ostacolare il conseguimento degli obiettivi fissati lo scorso settembre e perseguiti dal compatto movimento popolare che si è creato in difesa del sistema sanitario locale?

Qualunque sia lo scenario, ciò che non cambia è la centralità dell’ospedale de’ Lellis in un area difficile, disagiata e già provata da diverse “razionalizzazioni” come quella di Rieti. Ma il timore che di fronte ad un decisionismo sordo alle istanze che provengono dal basso, a pagare il prezzo più alto delle manovre saranno come sempre i territori più deboli, non sembra del tutto inappropriato.