Sanità in pericolo: necessaria una strategia comune

È stata una assemblea piuttosto affollata quella tenuta nel pomeriggio del 6 agosto nella sede dell’Alcli “Giorgio e Silvia”. Primari, infermieri, medici di base, sindacati, volontari delle tante associazioni attive nella sanità e diversi cittadini hanno voluto riunirsi per fare il punto sulla situazione ed individuare iniziative unitarie per scongiurare ridimensionamenti dell’ospedale San Camillo de’ Lellis, salvaguardare i livelli di assistenza, le attività specialistiche e i presidi sanitari della provincia reatina. Presente all’incontro il sindaco di Rieti Simone Petrangeli; assente il direttore generale della Asl Laura Figorilli.

Qualche intervento ha allargato il campo anche al più ampio tema della crisi generale del territorio, ma al centro di tutto c’è soprattutto la preoccupazione sulle conseguenze per la sanità locale delle più recenti intenzioni del Governo. La bozza del “decreto Lorenzin”, infatti, sembra più legata alla secca logica dei numeri che ai bisogni reali dei territori.

Data per certa la necessità di fare fronte comune, si è aperto il dibattito sul tipo di iniziative da concordare. Di sicuro al momento c’è che l’incontro si ripeterà, probabilmente entro la fine di agosto. Il punto, secondo la presidente dell’Alcli “Giorgio e Silvia” Santina Proietti è «coinvolgere i cittadini, informarli di ciò che accade, andare con i “banchetti” direttamente sul territorio».

Un modo per sensibilizzare l’elettorato affinché faccia pressione sui sindaci, con la speranza che questi possano influenzare la Regione, dalla quale, in pratica, passa ogni provvedimento sulla Sanità. Il tutto, va detto, al netto di una palpabile sfiducia in sala nei confronti della politica, accusata di una colpevole indifferenza e di un immobilismo incancrenito.

Foto di Massimo Renzi.