Sanità: la città rimane compatta in attesa di atti concreti

«Devo essere sincero con voi, non mi sarei mai aspettato di lottare per un diritto dell’uomo fondamentale come quello della salute, che oggi sembra venir negato o limitato alla popolazione reatina».

Con queste parole il diacono Nazzareno Iacopini, responsabile per la Pastorale Sanitaria della Diocesi di Rieti ha aperto l’incontro l’affollatissima assemblea per la sanità che si è svolta il 30 settembre sotto gli archi del Vescovado.

Una agitazione giustificata – spiega ancora Iacopini – «dal clima di incertezza generale, nella circolazione di informazioni contraddittorie, nella mancanza di un atto che metta definitivamente in sicurezza la popolazione reatina».

E una lettura simile la propone anche l’assessore regionale Refrigeri, quasi come una captatio benevolentiae: «Le persone fanno bene ad essere preoccupate per quello che è accaduto negli anni in questa provincia. Gli ospedali li abbiamo visti chiusi sul serio e abbiamo visto anche la difficoltà in cui sono state costrette a lavorare le nostre strutture sanitarie» ha ammesso.

Ma subito dopo arriva la rassicurazione: «Il decreto verrà a metà ottobre. Credo che il presidente Zingaretti, impegnandosi con una nota scritta con tutti i sindaci della provincia, abbia sostanzialmente fissato tutto ciò che avverrà nella provincia di Rieti».

Si tratterà di «una sanità il più possibile diffusa, con l’apertura della casa della salute a Magliano e del centro di riabilitazione a Poggio Mirteto, con mantenimento dell’ospedale ad Amatrice e con la richiesta, accettata dal Ministero della Salute di considerarla area disagiata» ha spiegato Refrigeri, sottolineando che «oggi non c’è il pronto soccorso ad Amatrice, ma arriverà: anche così alziamo un po’ il livello della proposta sanitaria».

Ed anche sull’ospedale della città sono confermate le rassicurazioni su tutti i reparti «con l’aumento di posti letto annunciato dal presidente della Regione».

Interventi che, sottolinea Refrigeri, «con l’uscita dal commissariamento dopo dieci anni, potrebbe permetterci di marcare un saldo positivo».

L’assemblea incassa ma non molla: associazioni, sindacati, operatori e cittadini rimangono uniti, si dispongono in attesa degli atti formali, promessi entro metà mese, ma restando allerta e promettendo battaglia. La prossima riunione, dunque, o servirà per esaminare i decreti, o darà il via ad un inasprimento della protesta.

Foto Massimo Renzi.