RSU Alcatel-Lucent: ci vuole il Parco Tecnologico dell’Alto Lazio

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In merito allo scambio di considerazioni tra Federlazio e Sindacato apparsa domenica 23 in merito allo strumento della cassa Integrazione, la RSU Alcatel-Lucent apprezza le parole espresse dal segretario FIOM e l’intenzione di “ripensare la politica industriale, con nuovi progetti, per poter rilanciare veramente le imprese e il lavoro”, il che perfettamente si applica anche a quella che deve essere la soluzione per la vertenza Alcatel-Lucent, e non solo per Ritel, Enterprise, Schneider citate nella dichiarazione.

Vero che al Ministero una settimana fa sono state presentate, come altrove riporta lo stesso D’Antonio, “le linee generali del progetto di ristrutturazione mondiale senza entrare nello specifico”, ma nei commenti locali è rimasto inespresso che l’azienda ha attivato la procedura per Rieti di un sensibile allargamento (per un quarto degli addetti) del ricorso alla Cassa Integrazione.

La Cassa Integrazione è stata usata da Alcatel-Lucent per parcheggiare per qualche mese lavoratori definiti come esuberi strutturali da non far rientrare nel processo produttivo aziendale. La prosecuzione dello “spirito dell’accordo” con l’estensione della Cassa Integrazione a Rieti, e quindi senza rispettare l’impegno da parte di Alcatel-Lucent di portare nuove attività nel sito, metterebbe ancora più in discussione il mantenimento di un nucleo di laboratorio a Rieti.

Quello che occorre è invece il coinvolgimento delle Istituzioni, non solo a livello nazionale ma anche locale: specificamente della Regione, magari sciogliendo il nodo del Parco Tecnologico dell’Alto Lazio, forse il primo degli strumenti per i quali lo stesso Presidente della Camera di Commercio Regnini ha recentemente suggerito alla Regione una “ricognizione”.