Risorse Sabine, Turchi (Cgil): la Regione considera Rieti irrilevante?

Risorse Sabine, sciopero. 9 luglio 2013. Foto di Massimo Renzi

«Alla vigilia di un primo maggio che a causa della decisione assunta dal Consiglio Provinciale di Rieti di porre la controllata Risorse Sabine srl in liquidazione volontaria, vedrà altri 106 lavoratori perdere il lavoro», la Filcams Cgil di Rieti ribadisce che «la lotta che ha visto in questi mesi i lavoratori di Risorse Sabine mobilitati prima in assemblea permanente nella sala del Consiglio Provinciale e due volte in corteo per le strade del centro e lungo la Salaria (pur nella indifferenza di molti), debba continuare insieme ai lavoratori coinvolti nelle altre crisi che stanno decimando l’occupazione in questa provincia. Allo scopo è stato chiesto dai lavoratori e da Filcams CGIL Fisascat CISL e Uiltucs UIL alle Segreterie Provinciali di CGIL CISL e UIL che venga posta in essere una complessiva vertenza “Rieti”, ovvero del ruolo che il territorio di Rieti deve avere nella Regione Lazio».

«Insomma – aggiunge Enrico Turchi (Filcams Cgil Rieti) – si dica apertamente se la Regione Lazio considera Rieti una parte secondaria e irrilevante che non merita investimento di risorse o se invece un territorio sia pur piccolo e con pochi abitanti debba, a maggior ragione proprio perché interno e montano, ricevere attenzione e investimenti per la sua tutela e per le risorse che offre (una per tutte l’acqua a Roma). Se, come dimostrato dalla vicenda della liquidazione di Risorse Sabine e dal licenziamento di 106 lavoratori, per la Regione Lazio, Rieti è considerata alla stregua di una colonia avrà ragione chi da tempo guarda al futuro proprio e dei propri figli nelle regioni limitrofe, chi verso l’Umbria (vedere come sono gestite lì le vie turistiche e religiose), chi verso le Marche, chi verso l’Abruzzo e del Governo. È infatti paradossale che la provincia abbia messo in liquidazione Risorse sabine nonostante i lavori che le erano assegnati e che oggi, di conseguenza, nessuno più esegue (vedi lo stato delle strade delle vie turistiche della segnaletica, impianti sportivi ecc). Tutto ciò oltretutto, e lo abbiamo formalmente comunicato a Provincia e Regione, esporrà questi due Enti a vertenze legali, qualora tali lavori (sin qui svolti da Risorse sabine) vengano affidati ad altri soggetti senza rispettare le tutele dalla legge previste nei confronti dei lavoratori che ivi operavano».

La Filcams Cgil di Rieti continua sulla vertenza Risorse Sabine «a richiedere che le Istituzioni e le Rappresentanze politiche trovino modo unirsi ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali nella ricerca di soluzioni che salvaguardino l’occupazione e gli interessi del territorio, uscendo dalla logica, fin qui prevalente, della divisione e della contrapposizione tra istituzioni e forze politiche nell’affrontare le crisi (da quelle del nucleo industriale come da quella di Risorse Sabine ed altre) che hanno segnato e segnano questo territorio».