Risorse Sabine, Aurigemma (FI) «Emendamento ritirato, ennesima beffa per 106 lavoratori»

«Se non ci fosse in ballo il futuro di 106 lavoratori e, quindi di 106 famiglie, la vicenda del futuro di Risorse Sabine potrebbe essere utilizzata per scrivere la trama di una telenovela. Purtroppo, però, c’è poco da scherzare.

Nel 2004 l’allora presidente della provincia di Rieti, onorevole Melilli, invece di stabilizzare i lavoratori socialmente utili della provincia, come peraltro fece l’allora sindaco Antonio Cicchetti per quelli del comune, si è inventato una in house, Risorse Sabine, entro la quale far confluire gli Lsu della provincia, obbligando di fatto i lavoratori e a essere stabilizzati in questa società nonostante le perplessità degli operatori e dei sindacati.

Perplessità che si sono concretizzate con le amministrazioni di centrosinistra che attualmente governano comune, provincia e regione. Ancor più grave poi il fatto che nonostante le tantissime promesse puntualmente non mantenute da parte dei nominati in Regione – primi fra questi Melilli e Refrigeri, che si erano impegnati a reperire risorse per tenere in vita la società e che non sono ovviamente mai arrivate – hanno pensato di prendere, con Zingaretti, l’ennesimo impegno e promuovere un emendamento al dl enti locali per salvaguardare le 106 famiglie di Risorse.

Si tratta dell’ennesima beffa per i lavoratori, perché questo emendamento, senza che se ne conoscano i motivi, è stato ritirato senza essere nemmeno discusso. Questo porta di fatto alla chiusura della società, a mettere in strada 106 famiglie e a prendere per l’ennesima volta in giro i lavoratori e il territorio della sabina.

È impensabile che Zingaretti non sia in grado e non voglia trovare una soluzione: ci sono famiglie angosciate che attendono ormai da troppo tempo» di trovare un interlocutore che sia capace di tutelare davvero le loro esigenze».

Lo dichiara il capogruppo FI della Regione Lazio, Antonello Aurigemma.