Rieti Virtuosa: «a Rieti un primo maggio virtuoso per dire no alle mafie e sì ad un lavoro sano»

«Domani, primo maggio, Rieti avrà l’onore di ospitare addirittura i Segretari Nazionali di tutti e tre i Sindacati confederali. Caspita! Proprio in uno dei capoluogo di Provincia più piccoli d’Italia dovevano andare a spendere la Festa dei Lavoratori? Va ben che siamo a pochi chilometri da Roma ma cosa ci sarà mai a Rieti? Oppure cosa non c’è più?»

Sono domande poste dal Movimento Civico Rieti Virtuosa tramite un comunicato che prosegue: «A Rieti non ci sono più le fabbriche, quelle vere! Quelle che una volta facevano il filo, i circuiti, i motori, gli elettrodomestici! Ed allora Rieti terra di nessuno, oppure qualcosa ancora c’è? A Rieti per esempio c’è la mafia ma la politica e buona parte del sindacato fanno finta di niente. A Rieti poi ci sono le banche, tante banche, e chissà quanti soldi “sporchi” la politica ci mette dentro».

«A Rieti − dicono dal Movimento − il 13 marzo 2009 (vedi link), il Senatore Cicolani (PDL) insieme all’ex. Presidente della Regione Lazio Marrazzo e al Presidente della Provincia Melilli (PD), agli Assessori del Comune di Rieti Felice Costini e Daniele Fabbro (PDL) e al Presidente dell’ANAS Pietro Ciucci inaugurano il cantiere per i “lavori di adeguamento della Salaria”, chiudendo un occhio sui 28 milioni di euro spesi nello svincolo “ad otto” (stile grande raccordo anulare) per uscire da un paesino di 120 anziani residenti “sorvolando ed oscurando” l’Abbazia dei Santi Quirico e Giulitta del X sec., sottoposta a vincolo paesaggistico e ristruttura nel 2000 con i fondi del Giubileo (oltre 4 miliardi di lire)».

Ordine di sospensione lavori e ripristino dello stato dei luoghi nell'area dell'Abbazia dei SS. Quirico e Giulietta - Bivio di Micigliano

«Nel maggio dello stesso anno − prosegue il comunicato − arriva l’esposto di Italia Nostra e nell’agosto si scopre che la Società appaltatrice SAFAB S.p.a. è “in odor di mafia” (vengono arrestati i vertici del Cda) ma i lavori vanno avanti nonostante il ritiro del famigerato certificato da parte della Prefettura di Roma (Il Ministro Matteoli si giustifica dicendo che all’ANAS non è arrivata alcuna comunicazione). Nel frattempo il Comune di Micigliano riceve, sempre nel 2009, due notifiche per ottemperare alle prescrizioni autorizzative e addirittura un’ordinanza di sospensione emessa dalla Soprintendenza Regionale il 21 luglio 2010 per la tutela indiretta dell’Abbazia. La stessa ordinanza, notificata al Comando dei Carabinieri di Antrodoco e al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma per la “grave inadempienza dell’Amministrazione Comunale”, prevede inoltre il ripristino dei luoghi in base agli artt. 28, 160, 169 del D.Lgs. 42/2004».

«Invece − sottolineano dal Movimento − dopo un anno di stop per l’incidente di percorso dovuto all’interdittiva antimafia e dopo un tentativo di “ripulire” la SAFAB trasformandola in S.A.F.A.B., la società arrivata seconda nell’appalto riprende i lavori sulla base del progetto della SAFAB stessa, nonostante le inchieste giornalistiche di coraggiosi giornalisti (Enzo Angelini su Antimafia duemila, Fabrizio Colarieti sul Messaggero e Alfredo Di Giovampaolo con le telecamere del TG3), nonostante le azioni parlamentari di Elisabetta Zamparutti (PD-radicali) ed inizialmente anche l’interrogazione di Francesco Ferrante (PD), nonostante l’esplicita richiesta al Prefetto di intervenire fatta più volte dalle associazioni del territorio».

«Oggi siamo alle prese con l’ennesima campagna elettorale (quella per le amministrative) e la politica reatina, oltre a piantare bandierine sulle aziende che poi puntualmente chiudono, ci ripete la solita litania delle infrastrutture che portano sviluppo. Ma non si potevano fare altri 3 Km di adeguamento della Salaria con i soldi buttati per questo scempio di Micigliano? – si domanda dal Movimento, specificando che – esiste una proposta dell’associazione Italia Nostra di alternativa per limitare i danni paesaggistico/ambientali di questa pregiata zona e che prevede la realizzazione di un rettifilo con due semplici stop “a raso”, il tutto con uno studio su popolazione, traffico e residenti realizzato dall’ingegnere Aldo Riggio, docente di tecnica urbanistica a contratto dell’università Tor Vergata di Roma, con l’intervento di Carlo Cecere ordinario d’ingegneria alla Sapienza di Roma (vedi link)».

«E i Sindacati perché sacrificano la lotta alla legalità a qualche posto di lavoro temporaneo che poteva benissimo essere mantenuto avviando i lavori di ripristino dei luoghi e di variante dello svincolo adeguandolo alle esigenze dell’attività turistica che si svolge all’interno dell’Abbazia e delle Gole del Velino in una provincia attraente per natura?».

Conclude il comunicato: «Oggi le forze civiche di questa provincia si trovano di nuovo sole a denunciare questi vergognosi comitati d’affari. Alle ore 18, presso il Comitato elettorale di Rieti Virtuosa che sostiene la candidatura a Sindaco della giornalista Paola Cuzzocrea, si terrà una presentazione con i dettagli che accompagnano questo ed altri cantieri dove i poteri forti legati al movimento terra e al cemento hanno messo le mani grazie ad una politica collusa. Sarà ovviamente l’occasione per proporre un altro modello di sviluppo, un’idea di territorio che offre opportunità a tutti e a lungo termine».