Rieti-Torano, NoiDem: colmare il vuoto creato dalla latitanza della politica

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato licenziato immediatamente dopo l’incontro avvenuto a Casette tra una delegazione di NOI DEM e una rappresentanza di cittadini e del Comitato di Casette, avvenuto nella serata del 27 ottobre.

Con la pubblicazione (avvenuta ieri, con oltre due mesi di ritardo) della delibera dell’Amministrazione Provinciale n.81 del 21/8/14, l’ormai ex Commissario Giancarlo Felici “ha ritenuto di non dare seguito ad iniziative diverse da quelle intraprese” ed ha, pertanto, trasmesso ai Comuni interessati, Rieti e Cittaducale, una nota “per esprimersi, in modo circostanziato e puntuale, sul progetto preliminare approvato, dando poi la possibilità all’Amministrazione Provinciale, attraverso i propri tecnici e responsabili amministrativi, di sostenere le proprie scelte tecniche e programmatiche”. Con questa nota, di fatto, l’Amministrazione Provinciale riconferma l’opzione per il tracciato dell’ultimo lotto della Rieti-Torano (da Ponte Figureto a Rieti), quello cioè che prevede l’attraversamento ed il conseguente smembramento dei terreni agricoli della frazione di Casette. In via preliminare, nel metodo, va precisato che, con questo atto, la ex Gestione Commissariale ha violato più volte le norme che presiedono ai corretti rapporti istituzionali. In particolare:

• non ha tenuto conto, nelle Conferenze dei Servizi, di quanto stava maturando negli Enti interessati sulla rispondenza del tracciato individuato alle esigenze ed agli orientamenti delle popolazioni interessate;

• ha illegalmente spacciato per assenso al progetto la non presenza dell’Amm.ne Comunale ad una Conferenza dei Servizi convocata, più o meno consapevolmente, il 14 maggio 2014, nelle more, cioè, del ballottaggio delle elezioni amministrative al Comune di Rieti;

• non ha tenuto in alcun conto di un o.d.g. votato all’unanimità dallo stesso Comune di Rieti (21.12.2012), nel quale si escludeva ogni possibile assenso al tracciato della Provincia, invitando quest’ultima a ipotizzare alternative al passaggio nella frazione di Casette;

• non ha dato seguito agli impegni, assunti nelle varie Conferenze dei Servizi, circa le concrete ipotesi di tracciati alternativi, che garantivano le medesime credenziali tecniche, costi di realizzazione assolutamente comparabili con quello della Provincia, un maggiore rispetto dei criteri di Impatto Ambientale, il gradimento delle popolazioni interessate (i cittadini di Casette e quelli di Cittaducale) e del Consorzio del Nucleo Industriale;

• ha posto in essere, tramite il Responsabile Unico del Procedimento, trattative tendenziose e/o ipotetiche ricerche di compensazioni con diversi interlocutori, con l’obiettivo di rimuovere o indebolire il fronte del dissenso sul tracciato sostenuto dall’Amministrazione Provinciale; • ha volontariamente, ed illegalmente, ignorato l’ipotesi alternativa proposta all’unanimità dal Consiglio Comunale di Cittaducale, non inserendo, nella nota sopracitata, tale proposta tra le ipotesi da sottoporre agli stessi Comuni per gli adempimenti conseguenti.

I punti, sommariamente, sopra citati, insieme alle forzature procedurali del Responsabile Unico del Procedimento (volontarie o involontarie che siano e sulle quali sono necessari tutti i possibili approfondimenti per verificare la loro legittimità), rendono ormai indifferibile una chiusura decisa della fase “tecnica” di questa vicenda amministrativa, colmando il vuoto colpevolmente creato dalla latitanza della “politica”. Una volta accertato che esistono soluzioni alternative compatibili per un problema tanto controverso, debbono essere gli amministratori delle popolazioni interessate ad intervenire per tutelare le loro giuste aspettative. Riteniamo che il tracciato alternativo che da ponte Figureto si collega, in località Cardito, con la superstrada per Ascoli Piceno sia quello più idoneo, risultando più corto di 950 m., con il minore impatto sull’ambiente e sulle colture agricole, con un solo ponte, in viadotto anziché in rilevato, e, soprattutto, con la quasi totale condivisione delle popolazioni interessate. Spetta al Sindaco di Rieti ed al suo Consiglio Comunale, ora, adottare gli atti necessari a tutelare la volontà palesemente maggioritaria, tra l’altro, dei propri concittadini, segnatamente di quelli della frazione di Casette.