Rieti, le “Borsa Lavoro” allo Tsunami Tour di Beppe Grillo

Tsunami Tour Beppe Grillo

«Siamo le “Borse Lavoro” di Rieti, ci mandate a casa il 28 febbraio dopo 10 anni di Amministrazione comunale. Per quelle sporche 700 euro che già ci davate, che erano una miseria, il sindaco ha detto che si è diminuito del 15% lo stipendio. A noi lo avete diminuito del 20% su 700 euro. Si vergognassero».

Questo lo sfogo dal palco dello Tsunami Tour di Beppe Grillo di una lavoratrice in “Borsa Lavoro” del Comune di Rieti.

5 thoughts on “Rieti, le “Borsa Lavoro” allo Tsunami Tour di Beppe Grillo”

  1. Graziano

    Non lamentatevi ci sono anche altre persone che hanno Bisogno di lavoro è ora di cambiare questa gente che da anni sono con le Borse Lavoro!!!

  2. FABIOLA

    ma come ti permetti di giudicare…NOI dopo anni di precariato……noi abbiamo diritto ad un lavoro VERO…il ricambio che dici tu è solo di colore ROSSO vergogna!

  3. Eastwood Edo Ihaza

    Inserirsi nel dibattito sulle borse lavoro dell’Assessorato ai Servizi Sociali Comune di Rieti rischia di attirarsi attacchi e critiche da tutte le parti.
    Perché tanti attacchi, da chi la borsa lavoro l’ha ricevuta mese dopo mese per anni, da chi la borsa lavoro l’ha pensata, da chi l’ha concessa, da chi l0 ha chiesta e da chi non l’ha ricevuta seppur meritandola.
    Prima di tutto bisogno chiarie che la borsa lavoro è uno dei diversi tipi di contributo economico concesso dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Rieti
    bisogna prendere il regolamento comunale e vedere che cosa dice a proposito delle borse lavoro
    chi riceve la borsa lavoro viene pagato per svolgere un lavoro, ma non riceve uno stipendio, riceve un contributo socio-economico, tale importo quindi non costituisce reddito per la persona che lo riceve, non vengono pagati contributi, non vengono pagate tasse
    Di tutte le persone che ogni anno fanno richiesta di borsa lavoro e hanno i contributi per riceverla, solo alcuni
    Sarebbe interessare conoscere dati statistici sulle borse lavoro, e qui non si può dire che si viola la privacy di alucno, sapere cioè quante persone hanno richiesta una borsa lavoro, quante avevano i requisiti per riceverle e quanti no, quanti l’hanno ricevute e quanti no e se quelli che l’hanno ricevute avevano i requisiti.
    Altro dato intressante è la comulabilità dei contributi che si ricevono, ossia se, oltre alla borsa lavoro si riceve ad esempio la casa popolare, o altri buoni pasto o altri
    A tale scopo sarebbe iteressare sapere per ogni nuocleo familiare tutti i contributi erogati.
    E adesso si possono pure scaricare le critiche ma bisogna ricordare che ai poveri non sono gli latri poveri che portano via qualcosa, sono i ricchi.

  4. Giorgia Brugnerotto

    Ci si chiede come mai tanta rabbia sia indirizzata NON verso chi ha “prorogato” per 10 anni queste borse lavoro, senza stabilizzare o effettuare il passaggio da “contributo” a “lavoro vero e proprio” (quindi con contributi per il lavoratore, ferie, e tasse da pagare da parte del lavoratore), ma verso chi ha interrotto questa situazione di palese illegalità. Sicuramente capisco la rabbia per aver perso l’unica misera fonte di reddito, ma mi stupisco del fatto che non venga mossa nessuna critica da chi, della precedente giunta, poteva RISOLVERE la situazione e non l’ha fatto.

  5. Giulia

    Beati voi che avete lavorato o lavorate per 700 euro al mese in un Ufficio Pubblico!!!!Io non conosco nessuno e me lo sogno un lavoro così!!!!

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