Rieti Guitar Festival al via. Si parte con il genio di Biréli Lagrène

Dal 1 al 4 ottobre torna in città il Rieti Guitar Festival. Un viaggio nel mondo delle sei corde di altissimo livello tra converti e masterclass

Prende il via sabato 1 ottobre per proseguire fino al 4 il Rieti Guitar Festival 2016, che anche quest’anno si inserisce nel solco tracciato dalla Fondazione di Demodossalogia Perini-Bembo di Santa Ternita per favorire – attraverso la musica – la Comunicazione con l’esistenza e con il prossimo (Igor Stravinsky). Nelle corde dei giovani, dei cultori ed appassionati di musica, l’intento di dare vita, insieme, ad autentici eventi nel segno della propiziazione del piano dell’esistenza.

Le sei corde (ma si arriva fino a dieci) si presentano dal liuto alla chitarra rinascimentale, passando per la chitarra della tradizione popolare ed etnica, sino ad arrivare a repertori e generi contemporanei, quali jazz, manouche, gipsy.

La programmazione spazia nel tempo, attraverso stili e gusti i più diversi, per favorire occasioni molteplici, nella convinzione che gli eventi «si diano», grazie alla mediazione di Maestri ed alla vigile presenza ed al pronto accoglimento del pubblico partecipante.

Il primo concerto, di sabato 1 ottobre, avrà luogo al Teatro Flavio Vespasiano alle ore 21. Sul palco Biréli Lagrène Quartet: Chitarra Jazz / Manouche / Gipsy

Come partecipare

Per i biglietti del concerto si precisa che pur essendo gratuiti, sarà possibile prenotarli e ritirarli fino ad esaurimento il giorno stesso dell’evento presso il botteghino del Teatro Flavio Vespasiano nei seguenti orari: dalle ore 10:30 alle 13 e dalle 16:30 alle 20:45. I biglietti ritirati presso il botteghino rimarranno validi sino a 15 minuti prima dell’inizio del concerto e verranno pertanto annullati e ridistribuiti al pubblico in attesa all’ingresso dalle 20:45.

L’artista

A detta di John McLaughlin, Biréli Lagrène è un fenomeno della chitarra.

Scoperto all’inizio degli anni Ottanta, questo ragazzo prodigio ha saputo doppiare abilmente il capo della maturità musicale, affermandosi di giorno in giorno come un musicista impareggiabile nel mondo della chitarra come in quello del jazz, dove è ormai un personaggio di riferimento!

La sua storia comincia in Alsazia dove nel 1966 nasce da una famiglia di musicisti. Iniziato alla chitarra prestissimo da suo padre ed in seguito istruito dal fratello, Bireli sorprende per il suo talento precoce. Tanti musicisti rimangono stregati dal suo fascino, tra questi Matelot Ferrè, compagno di Django Reinhard!

Django in quegli anni è il grande affare di Bireli, che segue il maestro nota per nota. «Quando ero un bambino mettevo il suo disco ancora e ancora fino a quando non riuscivo a riprodurlo perfettamente. Poi ho capito che rispettare i grandi chitarristi è molto di più che semplicemente imitarli!».

Quando si tratta di Bireli infatti, il virtuosismo non è nulla senza la freschezza dell’ispirazione, è questa la lezione imparata da Django che rieccheggia nei suoi primi album. Il primo, pubblicato nel 1980 “Route to Django”, presto seguito da “Bireli Swing 81” e “Bireli Lagrene 15”; triologia in forma di manifesto libero secondo l’etimologia stessa di “gipsy” : uomo libero.

E così anche il jazz per Bireli si confonde in questa libertà originale, una libertà che non ha limiti “Django mi ha aiutato ad andare a vedere quello che accade altrove” spiega Bireli.!
Se prima di tutto Bireli è figlio di Django, e se in ogni caso è stato segnato dall’influenza di Wes Montgomery e George Benson, è a Jaco Pastorius e i Weather Report che deve gran parte della propria emancipazione musicale.

A partire dal 1986 quando già aveva collaborato con partners del calibro di Stephane Grappelli e Larry Coryell si butta a capofitto nell’avventura fusion, moltiplicando le esperienze e gli incontri. Esita anche sullo strumento da adottare (sotto l’influenza di Pastorius si era avvicinato al basso), ma è infine la chitarra a catturarlo per un lungo periodo di ricerca nel quale costruisce uno stile abbagliante, dimostrando incredibili capacità di adattamento ed con un talento nell’improvvisazione che lo porta tra i più grandi chitarristi al mondo.

Lo troviamo quindi al fianco di John McLaughlin, Paco de Lucia, Al Di Meola, Jack Bruce e Ginger Baker, per la reunion dei Cream con Stanley Clark, Miroslav Vitious, Lenny! Whita, Mike Stern, senza contare due album registrati live con lo stesso Pastorius!

Negli anni Novanta, il disco “Acoustic Moments” rappresenta sia la perfetta sintesi di questo percorso sia una pausa prima della consacrazione ai classici che Bireli otterrà in “Standards” e con il “Live in Marciac” del 1994, osannati dalla critica. L’ingresso di questo chitarrista nell’etichetta Dreyfus Jazz corrisponde al suo riconoscimento sulla scena nazionale e internazionale. Django d’oro nel 1993, Victoire de la Musique nel 2001 per Front Page e ancora nel 2002 per “Gipsy Project”.!

A 35 anni, avendo indagato tutti i fronti della chitarra moderna, avendo collaborato con alcuni dei migliori jazz man francesi (Didier Lockwood, Richard Galliano, Sylvain Luc), Bireli Lagrene all’ apice della propria carriera decide di ritornare alla musica da cui tutto è iniziato. Ed è così con la sua audacia, tra virtuosismi e profondità, che Bireli Lagrene si ritrova oggi a riuscire a suonare la musica di Django pur rimanendo se stesso. Riconfermandosi nuovamente come uno dei più grandi eredi del “maestro”. “Gipsy Project and! Friends”, secondo album concepito da una formazione shock, prosegue una tradizione che Bireli ha sulla punta delle dita.!

Nel 2006 pubblica un doppio album. Il primo disco “Djangology” venne registrato con la tedesca WDR, formazione con la quale si era esibito durante la prestigiosa cerimonia della IAJE (International Association for Jazz Education) a New York nel gennaio 2006.!

Il secondo disco invece, “Solo, è interamente solista e registrato live. Si tratta di un doppio album a celebrare i quaranta anni di uno dei più grandi chitarristi contemporanei, premiato con il Django D’ oro Musiques sans Frontiers nel 2007.! Sempre nel 2007 per “Just the Way you Are” Bireli si è circondato dei suoi fedeli compagni, Diego Imbert (contrabbasso) , Hono Winterstein (chitarra), Frank Wolf (sax soprano, tenore e baritono) e di Andrè DD Ceccarelli alla batteria.!

Nel 2008 esce un nuovo album con un gruppo elettronico nel quale ritroviamo il giovane prodigio Hadrien Feraud (basso), Damien Schmitt (batteria), Michael Lecoq (tastiere), Franck Wolf (sassofono) e DJ Nanga (sampler e scratch).

L’ultimo gioiello è il nuovo album del gruppo Gipsy Trio; un omaggio ai 100 anni della nascita di Django. Un nuovo lavoro a ritmo di swing.

Nel 2012, è tornato con un nuovo album intitolato “Mouvement” pubblicato da Universal.

Biréli Lagrène presenta a Rieti il suo quartetto composto da: Franck Wolf (Sax), Hono Winterstein (Chitarra) e Diego Imbert (Contrabbasso)