Rieti Città Amica dei Bambini: pubblica o privata?

“I gruppi consiliari di maggioranza hanno dato il loro sofferto assenso alla proposta di esternalizzazione dell’assessore Stefania Mariantoni” in merito all’asilo nido «Ciancarelli» di viale Maraini”.

Questa la notizia riportata dalla stampa qualche giorno fa in cui si legge anche dell’impossibilità per il Comune di “mantenerne la gestione diretta visto lo squilibrio tra costi (circa 2 milioni di euro) ed entrate (circa 600 mila euro)” e le parole dell’assessore Mariantoni che spiega come “il regime di concessione consentirà al Comune il controllo del servizio, dai livelli di assistenza ai bambini, pretenderemo la presenza di pediatria e psicologo, a quelli occupazionali e naturalmente delle rette pagate dalle famiglie”.

Perché invece non operare per rivedere i costi, tagliare gli sprechi e destinare fondi di bilancio alla struttura, magari cancellando qualche grande evento culturale?

Dov’è la cultura di una città se non pensa ai ‘suoi figli’ e al loro futuro? Forse gli amministratori non sanno, o fanno finta di non sapere, che un privato non opera certo per beneficienza ma per profitto. Quindi i motivi di questa assurda esternalizzazione sono due: o si vuole semplicemente esternalizzare un profitto, dal pubblico al privato, oppure se il privato fa profitto ed il pubblico no, è giocoforza l’incapacità gestionale.

Fino ad ora la struttura è andata avanti fornendo un servizio insostituibile alle famiglie reatine, anche se non gratuitamente viste le rette mensili (da un minimo di 114,00 euro per redditi annui tra i 3.800,00 e i 7.600,00 euro ad un massimo di 336,00 euro per redditi annui oltre i 22.785 euro, certificati dall’Isee).

Di tagli questa Amministrazione ne ha proposti tanti (non scordiamo il Centro Alzheimer di Cantalice o il centro per anziani “ex Manni”e le loro tormentate vicende), senza però offrire concretamente soluzioni accettabili.

Bisogna che si entri nell’ottica che il nido è un servizio sociale che dovrebbe essere mantenuto, oltre che con le rette, anche con le tasse dei cittadini.

Il Comune non è un’azienda che deve fare utili o cassa, è un ente che deve offrire servizi in cambio di tasse. Se il nido va in perdita solo con le rette, come servizio indispensabile, dovrebbe essere garantito coprendo la differenza di costo con le tasse riscosse a tutti i cittadini.

Questo, ovviamente, dopo una seria analisi dei costi e degli sprechi. Ben vengano gli eventi culturali, i grandi spettacoli, le feste e le sagre, ma le priorità dei cittadini, e soprattutto dei bambini, vanno rispettate (ricordiamo anche tutto il clamore e il riempirsi la bocca con lo slogan Rieti Città Amica dei Bambini, ma nei fatti?).

A questo punto viene spontaneo chiedersi: se l’intenzione di esternalizzare o dare in concessione questo servizio fosse stata dichiarata in campagna elettorale, quanti avrebbero accordato la loro fiducia all’attuale amministrazione, e quanti ridarebbero il proprio voto a questa maggioranza?

Ci auguriamo che vi sia un ripensamento dell’ultimo minuto che ponga fine a questa ennesima vergogna. Come ‘Grilli Parlanti di Rieti’ ci sentiamo in dovere di adottare ed adotteremo tutti quegli strumenti democratici per impedire una simile sciagura per le famiglie e per i più piccoli. Organizzeremo banchetti, raccolte firme, flash mob e quant’altro possa coinvolgere la cittadinanza e distogliere l’Amministrazione dal suo proposito.