«La ricostruzione possibile»: l’Ordine degli Architetti ragiona sul dopo terremoto

«In Italia si corre il rischio di conservare di tutto con grave eccesso, per il timore o la manifesta incapacità d’interpretare la mutevolezza dell’esistente e in particolar modo della città storica. In periodi molto lunghi un simile approccio, oltre ad aumentare la vulnerabilità fisica degli edifici, può snaturare la sedimentazione di culture diverse, che è il principio della sopravvivenza dei centri storici». È il pensiero di Vincenzo Latina, che il 26 novembre sarà a Rieti per il convegno La ricostruzione possibile: il contributo che l’Ordine degli Architetti intende portare al dibattito sulla ricostruzione post-sisma.

I presidenti dell’Ordine di Rieti, Franco Brizi, e di Ascoli Piceno, Valeriano Vallesi, a capo del Coordinamento che raccoglie anche i colleghi di Perugia, L’Aquila, Fermo, Macerata, Teramo e Terni, apriranno i lavori che vedranno coinvolti esperti lettori delle dinamiche sociali ed economiche come il Dott. Stefano Cianciotta. Ci sarà inoltre il contributo di membri del Parlamento come l’On Fabio Melilli.

L’Ordine degli Architetti intende portare ai tanti Sindaci che stanno gestendo questa tragica emergenza un supporto che vada oltre l’importante ruolo svolto fino a questo momento con i volontari per le Verifiche di Agibilità: un contributo di cultura, modelli e programmazione: «Siamo sicuri che tutti i Sindaci a partire dagli amici della nostra Provincia Sergio Pirozzi, Stefano Petrucci, Maria Antonietta Di Gaspare, Paolo Trancassini, Sandro Grassi, Roberto Ermini, Simone Petrangeli, Barbara Pelagotti riusciranno ad ampliare i nostri sforzi ed il nostro contributo».