Ricostruzione: 29 milioni di euro per le chiese. Quindici gli interventi nella diocesi di Rieti

Approvato dal commissario per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, il secondo programma di interventi per il recupero edilizio e la messa in sicurezza di 111 chiese (19 in Abruzzo, 15 nel Lazio, 59 nelle Marche, 18 in Umbria) danneggiate e rese inagibili dalle scosse di terremoto che dal 24 agosto hanno colpito il centro Italia. L’avvio dei cantieri, finanziati dallo Stato con oltre 29 milioni di euro, consentirà la riapertura di 100 luoghi di culto di proprietà delle Diocesi e 11 di proprietà del Ministero dei Beni culturali e del Fondo edifici di culto.

L’ordinanza 32 disciplina in modo dettagliato tempi di intervento e risorse finanziarie.

Per le chiese di proprietà delle Diocesi, i progetti devono essere presentati entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza agli Uffici speciali regionali per la ricostruzione. I lavori possono essere affidati solo a imprese scelte tra “almeno 5 ditte individuate nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione”, iscritte al registro Antimafia, in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali. Nei 30 giorni successivi, gli Uffici speciali regionali per la ricostruzione curano l’istruttoria e  determinano l’importo massimo ammesso a contributo. In seguito, i presidenti di Regione vicecommissari, autorizzano l’intervento e adottano il decreto di concessione del contributo. Infine gli uffici speciali provvedono alla liquidazione del contributo ai soggetti attuatori. Per gli interventi di importo inferiore ai 40mila euro, la somma viene erogata a conclusione dei lavori. Per i lavori che superano i 40mila euro, può essere erogato un anticipo del 10% a conclusione dell’istruttoria, un ulteriore anticipo fino al 50% all’avvio del cantiere ed ulteriori pagamenti a stati di avanzamento dei lavori fino al 90% dell’importo totale.

Per le chiese di proprietà pubblica, il Ministero dei Beni culturali entro 30 giorni invia i progetti all’ufficio del Commissario per la ricostruzione che nei 30 giorni successivi provvede all’istruttoria. Subito dopo, in caso di esito positivo,  rilascia l’autorizzazione all’apertura dei cantieri e adotta il decreto di concessione di contributo.

Sono in scadenza, intanto, i termini per la presentazione dei progetti relativi al primo programma di interventi di messa in sicurezza di 69 chiese finanziato dallo Stato con oltre 14 milioni di euro (Ordinanza 23 del 6 maggio). In entrambi i programmi, investimento complessivo superiore a 44 milioni di euro, la scelta degli edifici religiosi da riparare è stata concordata con le Diocesi del territorio.

Queste le chiese interessate nella diocesi di Rieti

Ad avvantaggiarsi degli interventi nel comune di Rieti saranno la chiesa di San Pietro Martire e la chiesa di San Giovanni Battista a Castelfranco. Ulteriori interventi riguarderanno la chiesa del monastero di Santa Chiara. A Cittareale verrà sistemato il santuario di Santa Maria di Capodacqua, mentre a Borgo Velino si metterà mano alla chiesa di San Matteo. Nel comune di Posta gli interventi riguarderanno la chiesa di Santa Maria Assunta (Santa Rufina Nuova), la chiesa di Santa Maria Assunta a Sigillo, e la chiesa di San Vito Martire a Figino.

Altra chiesa dedicata a Santa Maria Assunta oggetto dell’ordinanza è quella di Borbona. Ad Amatrice si lavorerà sulla chiesa di San Pietro Apostolo a Nommisci. Nel comune di Leonessa gli interventi sono programmati sulla chiesa della Madonna delle Grazie a Volciano e sulla chiesa di San Vincenzo Ferreri a Villa Bigioni. A Borgo San Pietro di Poggio Bustone si interverrà sulla chiesa SS. Angeli Custodi (o S. Pietro), mentre a Greccio verrà sistemata la chiesa di Santa Maria di Loreto a Limiti. A San Filippo di Contigliano si lavorerà sulla chiesa di San Filippo.