Regione Lazio, “piano casa”: stupiscono le dichiarazioni del Mibac

«In merito alle dichiarazioni rilasciate dal MIBAC, si precisa che il procedimento che si instaura con il Governo per il superamento di questioni di legittimità costituzionale di leggi regionali non prevede la conclusione di alcuna intesa con i Ministeri interessati. Il rapporto si instaura infatti esclusivamente con il competente Dipartimento del Ministero degli Affari regionali, che coordina le amministrazioni interessate, raccogliendo pareri e controdeduzioni delle parti e decidendo in ultima istanza le impugnative nonché le eventuali rinunce del Governo ad impugnative già promosse davanti alla Corte Costituzionale».

Lo comunica una nota della Regione Lazio.

«Tale procedura – si legge nel comunicato – dovrebbe essere ben conosciuta dal MIBAC, per cui destano stupore le dichiarazioni rese alla stampa, peraltro stranamente anticipate in aula ieri da diversi consiglieri regionali di opposizione, mentre la legge era ancora in discussione. Come del resto appaiono non rispettosi del normale svolgimento del procedimento legislativo regionale incontri ed interlocuzioni che si sarebbero svolti nei giorni passati, secondo quanto si apprende dai resoconti stenografici del Consiglio regionale, tra diversi uffici ministeriali e consiglieri regionali, mentre la legge era ancora all’esame dell’Assemblea legislativa regionale. Oltretutto il Ministero riporta fatti inesatti, in quanto non corrisponde al vero che alcun atto o documento sia stato sottoposto alla valutazione del Ministero, che al contrario ha sempre preso parte con rappresentanti del proprio ufficio legislativo alle riunioni tecniche presso il Ministero degli Affari regionali, ha esaminato più volte la proposta di legge di modifica approvata ieri, esprimendo anche formalmente un parere nel quale, pur evidenziando che non venivano superati i dubbi di costituzionalità sulla pianificazione paesaggistica, ammetteva che la riscrittura eliminava i punti di contrasto più evidente. Infatti la modifica proposta dalla Regione Lazio è parziale, in quanto corregge solo le parti impugnate della legge strettamente attinenti al piano casa, mentre per le parti impugnate relative alla pianificazione paesaggistica si è deciso di lasciare aperta la strada al giudizio della Corte Costituzionale. In conclusione non c’è dubbio che il Ministero, nel rispetto delle proprie prerogative debba fare le proprie valutazioni non appena la legge sarà pubblicata, trattandosi di una nuova legge, ma è altrettanto indubbio che il Consiglio regionale del Lazio, in quanto organo sovrano rappresentativo della comunità laziale, esercita in piena autonomia la potestà legislativa ad esso riservata dalla Costituzione della Repubblica».