Reate Festival: si inaugura con due atti unici di Nino Rota

Si è svolta nella mattinata del 26 settembre, nella sala consiliare del Comune di Rieti, la presentazione dell'edizione 2017 del Reate Festival.

Il teatro musicale protagonista dell’edizione 2017 con repertori di rara esecuzione e grande interesse. Inaugurazione con due atti unici di Nino Rota, il compositore delle colonne sonore dei film di Fellini, Visconti e Zeffirelli, su testi della straordinaria sceneggiatrice della grande stagione del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, e dello scrittore Riccardo Bacchelli. Ancora Rota nel Trittico di chiusura del Festival, insieme a Menotti e Dall’Ongaro, Monteverdi per festeggiare l’anniversario affiancato da opere contemporanee, l’attore Fabrizio Gifuni in musiche di scena da Amleto di Sostakovich, Il Flauto Magico di Mozart in una versione per il pubblico degli studenti, i tradizionali immancabili concerti organistici sul grande strumento Dom Bedòs-Roubo

Omaggio a Nino Rota

Teatro musicale protagonista come sempre al Reate Festival, questa volta in un nuovo ambito cronologico, quello del ‘900, meno consueto, ma con forti radici nel passato. È con un omaggio a Nino Rota, non solo autore di fortunatissime musiche da film, ma compositore solido e fecondo della produzione colta, continuatore della grande tradizione operistica italiana, che al Teatro Flavio Vespasiano l’edizione 2017 del Festival si inaugurerà sabato 30 settembre alle 21 (replica domenica 1 ottobre alle 18 e per le scuole venerdì 29 settembre ore 11). Due opere di teatro musicale di grande pregio e di rara esecuzione, I due timidi – su testo di Suso Cecchi d’Amico – e La notte di un nevrastenico su testo di Riccardo Bacchelli verranno presentate in una nuova produzione del Festival con la regia di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e la Reate Festival Orchestra diretta da Gabriele Bonolis.

Una personalità musicale, quella di Rota, nella quale convogliano le reminiscenze dei più diversi linguaggi del passato e l’immediata comunicabilità dello stile, uniti ad un’originalità di pensiero e di concezione che lo pongono tra i grandi musicisti italiani del Novecento. Il dittico che verrà presentato, nella scia della tradizione dell’opera buffa italiana, è caratterizzato da una scrittura vivacissima e di forte ascendenza contrappuntista, ma sempre attenta alle esigenze sceniche e intrisa di un affascinante respiro melodico. Interessante notare l’assiduità di Rota oltre che con i massimi registi del tempo (Fellini, Visconti, Zeffirelli), anche con alcuni dei più grandi scrittori italiani del Novecento, da Eduardo De Filippo a Mario Soldati, da Riccardo Bacchelli a Suso Cecchi d’Amico, questi ultimi due autori rispettivamente del libretto de La notte di un nevrastenico e de I due timidi.

L’omaggio a Nino Rota, così vicino al mondo del cinema, si inserisce in maniera ottimale nella collaborazione ormai stabilitasi fin dallo scorso anno con la Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, creata con l’intento di favorire l’inserimento di nuovi talenti nelle professioni artistiche legate al mondo dello spettacolo. Ancora una volta la collaborazione consentirà di dar vita alla Reate Festival Orchestra, una compagine orchestrale formata dai migliori elementi provenienti dai corsi di perfezionamento dell’Alta Formazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal Dipartimento della Didattica e Formazione del Teatro dell’Opera di Roma, due istituzioni di assoluto prestigio con cui il Reate Festival collabora fin dalla sua creazione. Inoltre, con il Teatro dell’Opera la collaborazione si estenderà anche alla parte relativa all’allestimento scenico con un apporto rilevante da un punto di vista tecnico e produttivo.

Monteverdi a 450 anni dalla nascita

Se Nino Rota rappresenta uno sviluppo novecentesco della grande scuola vocale italiana, al polo opposto cronologico si colloca Claudio Monteverdi di cui ricorrono nel 2017 i 450 anni dalla nascita (1567-2017). Per un festival incentrato sul Belcanto un anniversario importante, festeggiato incorniciando l’esecuzione del Combattimento di Tancredi e Clorinda su versi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso – uno dei vertici del teatro musicale – con due proposte di musica contemporanea (17-18 ottobre, matinée). Una conferma dello stretto legame che unisce la creatività dei nostri giorni con l’illustre tradizione antica: di Giorgio Battistelli verrà infatti eseguita l’Azione per due percussionisti Orazi e Curiazi del 1996, che ripropone con un linguaggio di forte coinvolgimento emotivo il tema del “combattimento”, mentre la conclusione dello spettacolo sarà affidata a una commissione in prima esecuzione assoluta al compositore Claudio Ambrosini intitolata Tancredi appresso il Combattimento, madrigale drammatico su versi di Torquato Tasso. L’Ensemble In Canto e il Tetraktis Percussioni Ensemble saranno diretti da Fabio Maestri, con la partecipazione del Gruppo Danza Oggi, la regia di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa e le proiezioni con la particolare tecnica motion capture di Flaviano Pizzardi. Anche questo trittico nasce dalla collaborazione con altre istituzioni, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, l’Associazione In Canto di Terni, l’Associazione Nuova Consonanza e l’Associazione Roma Sinfonietta con l’apporto dell’Università Roma Tre e dell’Università Roma Due Tor Vergata.

Amleto da Shakespeare a Šostakovich

Ancora teatro musicale, ma questa volta con le musiche di scena, genere non molto frequentato ma di grande interesse. Il titolo scelto è Concerto per Amleto (8 ottobre ore 18) dalla tragedia di William Shakespeare per la quale Dmitrij Šostakovich ideò in due diverse occasioni un potente affresco sonoro. La prima, datata 1932, è una suite tratta dalle musiche di scena per un’edizione teatrale dell’Amleto firmata dal regista Nikolaj Akimov; la seconda opera, del 1964, fu commissionata dal regista Grigorij Kozincev come colonna sonora per il suo film Hamlet, e si avvale del prezioso adattamento di Boris Pasternak. Punto di forza di questa esecuzione sarà la presenza del celebre attore Fabrizio Gifuni, che non si limiterà a interpretare il dramma, ma ne curerà una sua personale versione realizzata in collaborazione con Rino Marrone per la parte musicale. Sarà lo stesso Marrone a dirigere l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, partner privilegiato del Festival da alcuni anni. Da segnalare inoltre la collaborazione con l’Archivio di Stato di Rieti che in concomitanza inaugurerà la mostra Le carte tra le macerie, Il patrimonio documentario recuperato dopo il sisma di Amatrice-Accumoli (Archivio di Stato di Rieti, ore 15.30).

Mozart per i giovani con il Flauto Magico

L’attenzione per il pubblico giovanile e per una programmazione integrata in un progetto didattico vero e proprio è una vocazione del Reate Festival che negli ultimi anni ha trovato riscontri notevoli nel tessuto scolastico del territorio. In questo contesto verrà proposta una particolare edizione del Flauto Magico di Mozart, nella versione italiana di Giovanni Da Gamerra del 1794 (6-9 novembre, matinée). Si tratta di un innovativo progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa In Canto, strutturato su un metodo didattico che tramite incontri, seminari e laboratori è in grado di avvicinare e appassionare i giovani al mondo della musica, del teatro, dell’opera lirica. La direzione è di Germano Neri, la regia di Elisa Capaccioli. In questo stesso contesto di attenzione ai giovani si colloca la collaborazione con il Liceo Musicale di Rieti “Elena Principessa di Napoli” e con la sede delocalizzata a Rieti presso Villa Battistini del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma che consentirà agli studenti più meritevoli di esibirsi in due concerti appositamente dedicati nel cartellone del Festival (20 e 27 ottobre, matinée).

Concerti per organo

Completano la programmazione due concerti organistici, solisti Marco Cadario e Leonardo Ciampa, che si terranno nella chiesa di San Domenico di Rieti sul grande organo pontificio Dom Bedos-Roubo, un enorme strumento di quattordici metri che costituisce in assoluto uno dei maggiori risultati artistici della moderna arte organaria (6 e 13 ottobre ore 21).

Chiusura con un trittico del Novecento

Infine il teatro musicale italiano del Novecento ancora in chiusura del Festival con un trittico che impagina composizioni teatrali di Nino Rota, Giancarlo Menotti e Michele dall’Ongaro (17 novembre ore 11:00 e ore 21). La scuola di guida di Rota su libretto di Mario Soldati rivela evidenti affinità con Il telefono di Giancarlo Menotti, sia per l’argomento trattato che per una vena musicale tanto accattivante quanto ispirata; entrambe sono pièces teatrali di brevissima durata e di immediata godibilità. Accanto a questi due lavori ben si colloca l’opera di Michele dall’Ongaro Bach Haus, musicalmente fruibile e con un bel senso del teatro. Un divertissement che rievoca la famiglia di Bach con i suoi tanti talenti musicali a cui un “impresario in angustie” chiede la composizione di un’opera lirica. La regia è di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, le proiezioni video di Flaviano Pizzardi, i costumi di Giuseppe Bellini, la Reate Festival Orchestra sarà diretta da Federico Amendola.

Sotto le foto della conferenza stampa di presentazione. Immagini di Massimo Renzi