Reate Festival: Nino Rota entusiasma il pubblico della prima

Grande successo di pubblico per i due atti unici in un allestimento di straordinaria godibilità, giocato su un registro che dal buffo al sentimentale, con venature drammatiche, ha entusiasmato i critici in sala. Piacevolezza e un taglio quasi cinematografico, quindi, per i due atti unici di Nino Rota, il compositore delle colonne sonore dei film di Fellini, Visconti e Zeffirelli, su testi della straordinaria sceneggiatrice della grande stagione del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, e dello scrittore Riccardo Bacchelli. Una nuova produzione del Reate Festival in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera

Una scelta originale, una scommessa vinta, una serata di teatro musicale godibile e raffinato. I due atti unici di Rota, I due timidi – su testo di Suso Cecchi d’Amico – e La notte di un nevrastenico su testo di Riccardo Bacchelli, hanno entusiasmato il pubblico della prima. Sono veri e propri gioielli di teatro musicale, pressochè sconosciuti, in cui viene proseguita la grande scuola del melodramma italiano, in particolare la lezione del Falstaff verdiano, vista attraverso gli occhi di Puccini. Le scelte di regia, la direzione d’orchestra e la compagnia di canto, tutti hanno con grande armonia lavorato verso un esito complessivo che unisse all’impatto immediato e godibile una qualità stilistica, una grazia, una espressività di altissima qualità teatrale e musicale.

La trama di entrambi i lavori, dal taglio quasi cinematografico, mischiava elementi buffi ad altri più sentimentali, con una venatura drammatica, specie ne I due timidi, che confermava la straordinaria capacità del teatro musicale di esprimere istanze profonde con leggerezza e con quello sguardo dall’alto di chi assiste alle vicende umane e le sa restituire come parametri universali dell’esistenza. L’enfant-prodige che fu Nino Rota, con la sua eccezionale capacità tecnica unita ad una vena melodica inesauribile, ha saputo esprimere con grazia i sentimenti delle vicende umane.

I due straordinari libretti dimostravano come la capacità drammaturgica di alcuni protagonisti della cultura italiana come Suso Cecchi D’Amico e Riccardo Bacchelli possano offrire al mondo operistico un grande apporto.

La regia di Cesare Scarton, pensata nello spazio scenico progettato con grande maestria da Michele della Cioppa, ne I due timidi ha introdotto lo spettatore nella vicenda iniziando con il registro buffo, per condurlo poi su corde più sentimentali e infine inventare un finale dall’esito scenico inaspettato quanto toccante. Ne La notte di un nevrastenico, invece, la similitudine con il Gianni Schicchi di Puccini, già messo in scena al Reate Festival di qualche anno fa, ha ispirato una regia frizzante, allusiva e sempre elegante, giocando sulla bravura anche scenica dei giovani cantanti.

Vincitori di concorsi importanti, provenienti da una formazione solida e avviati a carriere promettenti i giovani protagonisti erano Giorgio Celenza, Sabrina Cortese, Daniele Andriani, Chiara Osella, Antonio Sapio, Mariangela De Vita, Giacomo Nanni, Maria Rita Combattelli, Siri Kval Odegard, Carlo Feola, Vincenzo Carnì, Lucia Filiaci.

La Reate Festival Orchestra, una compagine orchestrale sostenuta dalla Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, formata dai migliori elementi provenienti dai corsi di perfezionamento dell’Alta Formazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal Dipartimento della Didattica e Formazione del Teatro dell’Opera e di Roma, ha dimostrato bravura e professionalità al massimo grado, sotto la direzione attenta e musicalissima di Gabriele Bonolis. Belli i costumi di Anna Biagiotti e suggestive le luci di Andrea Tocchio.

Molte le personalità in sala, a partire da Caterina D’Amico, figlia di Suso Cecchi – che alla fine dello spettacolo si è complimentata con entusiasmo con il regista, il cast dei cantanti e tutti coloro che hanno collaborato. Tra gli altri presenti Matteo D’Amico, compositore e nipote della sopracitata librettista, Nicola Piovani, compositore premio Oscar per le musiche de La vita è bella, Mauro Tosti Croce, Sovrintendente ai Beni Archivistici e Bibliografici del Lazio, i critici musicali delle principali riviste specializzate.

Alla replica di domenica erano presenti Gianni Letta, – Presidente della Fondazione Flavio Vespasiano, ente organizzatore del Festival, l’assessore alla Cultura Gianfranco Formichetti, i rappresentanti dei numerosi sponsor.

Alcuni estratti dello spettacolo saranno trasmessi da RAI5 nella rubrica del sabato “Save the date” dedicata a teatro e musica, in data da definire.