Reate Festival: gran finale con “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini

Punto culminante del Reate Festival 2014 e della settimana ‘in residence’ con l’orchestra Europa Galante diretta da Fabio Biondi – una delle più prestigiose compagini orchestrali del circuito internazionale – è l’appuntamento con I Capuleti e i Montecchi di Bellini.

L’esecuzione, basata sull’edizione critica curata da Claudio Toscani, fa parte di un ampio progetto iniziato con Biondi ed Europa Galante a Rieti l’anno scorso con Anna Bolena di Donizetti, caratterizzato dall’intento di recuperare la corretta prassi esecutiva ottocentesca e restituire il giusto clima espressivo, spesso distorto da interpretazioni che virano nettamente verso il tardo romanticismo.
“Avvicinarsi a questo repertorio provenendo da musiche più antiche è esaltante. E il teatro di Rieti si presta molto per le dimensioni a tornare indietro nelle forme” ha affermato Biondi nel presentare l’opera. Aggiungendo che l’organico orchestrale leggermente ridotto valorizza la vocalità e la teatralità della parola e che la timbrica degli strumenti d’epoca – lungi dall’essere un’operazione di archeologia – è un mezzo per mostrare la raffinatezza della scrittura di Bellini.

L’allestimento si avvale di un cast di primo livello, Valentina Farcas, Davide Giusti, Ugo Guagliardo, Fabrizio Beggi, in cui spicca la presenza di Vivica Genaux, star internazionale del repertorio antico e classico, nel ruolo en travesti di Romeo. La presenza del Belcanto Chorus diretto da Martino Faggiani, vicino al Reate Festival fin dalla prima edizione, è una garanzia artistica di livello assoluto.

L’opera verrà registrata dal vivo e pubblicata per la casa discografica Glossa, aggiungendosi così alle altre pubblicazioni realizzate dal Reate Festival nelle ultime edizioni. In uscita prossimamente presso Dynamic Anna Bolena di Donizetti diretta da Fabio Biondi lo scorso anno (in questi giorni anche in programmazione su Sky Classica); mentre e già stata pubblicata per Tactus Il giorno di regno di Verdi nell’allestimento del novembre scorso, con l’orchestra Roma Sinfonietta diretta da Gabriele Bonolis.

L’opera

I Capuleti e i Montecchi venne scritta da Vincenzo Bellini per il Teatro La Fenice di Venezia, dove andò in scena l’11 marzo 1830 su un libretto di Felice Romani già scritto in precedenza per il musicista Nicola Vaccaj. La partitura fu composta in poco più di un mese, tra la fine di gennaio e i primi di marzo; il breve tempo a disposizione costrinse Bellini ad attingere a piene mani a motivi della sua opera precedente Zaira, andata incontro a un fiasco clamoroso a Parma nel 1829. Anche nel caso della celebre cavatina di Giulietta “Oh! quante volte, oh! quante”, Bellini si servì di un brano già composto per la sua opera d’esordio Adelson e Salvini. In tutti questi casi tuttavia Bellini non si limitò a riproporre la musica già composta, ma la sottopose a un’accurata rielaborazione per adattarla ai personaggi della nuova vicenda. Può sembrarci oggi paradossale la scelta di far interpretare la parte di Romeo a una donna, ma in realtà si tratta della testimonianza di una lunga tradizione che tendeva ad affidare le parti dell’eroe adolescente protagonista, prima alle voci degli evirati, poi a quelle dei mezzosoprani. Dato che in Zaira la coppia dei protagonisti, Zaira e Nerestano, è affidata a due voci femminili, Bellini ha potuto agevolmente trasformare l’amore tra fratello e sorella in quello tra i due innamorati di Verona.

Il Progetto-scuole

Il concerto di sabato 27 alle 10.30 è interamente dedicato alle scuole. Cinquecento studenti delle scuole medie superiori di Rieti riempiranno il Teatro Flavio Vespasiano. L’iniziativa rientra in un vasto progetto promosso dal Reate Festival in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Tale progetto, che ha coinvolto tutti i Licei del territorio, si è concretizzato in un’approfondita preparazione all’ascolto dell’opera belliniana attraverso la lettura delle fonti letterarie, la visione della produzione cinematografica dedicata al soggetto dei due giovani amanti veronesi e l’illustrazione del periodo storico in cui questa partitura è nata. Il Reate Festival intende promuovere così presso i giovani gli importanti valori di cui la musica e l’arte sono portatrici coinvolgendo un sempre maggiore di scuole. E’ infatti nel rapporto con le scuole che va attivata quella trasmissione della memoria e del sapere, ineludibile dovere morale di quanti operano nella cultura. Coerentemente con questo progetto di avvicinamento dei giovani alla cultura musicale il costo dei biglietti continuerà, come nella passata edizione, a essere mantenuto a livelli straordinariamente promozionali, non riscontrabili in nessun’altra iniziativa nazionale e forse mondiale.

Il prezzo simbolico di un euro a biglietto per tutte le fasce di studenti ha infatti l’obiettivo primario di avvicinare per la prima volta alla musica tutti coloro che non si sono mai finora affacciati su questo affascinante universo.