Quando la madre diventa Caino

Non vi son certezze ma solo ipotesi e supposizioni; e dunque ogni conclusione sarebbe affrettata e quindi ingiusta: ma poniamo che sia così, sperando che non lo sia, cioè che la madre di Loris sia quantomeno coinvolta nella morte del figlio.

Ci sorgono spontanee alcune domande. Ma veramente è sempre successo? Non sembrano aumentati troppo gli assassini tra le mura domestiche soprattutto a danno dei minori? Quanto c’entrano film, telenovele, polizieschi, in questo vortice di orrore che sembra avvolgere il mondo? Sono solo menti malate? E se sì, sono così tanto aumentate? Quali sono le cause: solo depressione, mal di vivere in genere o c’è qualcosa d’altro? Non c’entra forse pure la perdita del senso del sacro, del sentimento di religione, un po’ di sana paura di un giudizio infallibile a fine vita?

Forse tutte o quasi queste domande resteranno insolute.

Pare che in Italia su 60 milioni di persone, ben 10 milioni soffrano di depressione, a vari livelli.

Non si può più ormai ignorare la gravità del fenomeno, e l’elevato numero di uccisioni. Ultima domanda: nel resto d’Europa e del mondo i numeri sono questi, oppure di meno, oppure di più?

Certamente una causa è la solitudine immensa di persone che devono sbrigarsi tutte le faccende e le incombenze da sole; che alle prime avvisaglie di squilibri pensano di farcela da sole, pronte a rassicurare il parente che si dovesse accorgere di un malessere o di un campanello d’allarme.

Il numero è destinato ad aumentare, di persone che vanno fuori fase, che in un’attimo possono consumare il più atroce degli omicidi, quello del figlio.

Relegare questi fatti a pura cronaca è il peggiore degli errori: si deve interrogare lo Stato, la Chiesa, la Scuola, perché queste persone sono passate per queste istituzioni, e forse poi abbandonate a se stesse. Si devono interrogare le comunità dove vivono e lavorano persone fiaccate dalle delusioni della vita, stremate dagli impegni e dal lavoro, provate duramente per affetti falliti, lutti, insuccessi.

Se Caino è il fratello invidioso di Abele, tutto può succedere, ma una madre non può diventare Caino, se diventa Caino la storia è da riscrivere o da fermare, magari con un bel diluvio universale!