Polveri di Legno: la Asl pensa alla prevenzione

Esposizione non controllata a Polveri di Legno. La Asl di Rieti avvia un Piano di monitoraggio orientato all’implementazione di interventi efficaci per la prevenzione delle Malattie Professionali.  L’indagine del Servizio PSAL avverrà su un campione di 30 Aziende della provincia.

L’esposizione non controllata a polveri di legno, rappresenta, anche nella nostra provincia, un importante rischio per la salute determinando l’insorgenza di effetti acuti (asma bronchiale) ed effetti cronici (tumori naso-sinusali, tumori polmonari e bronchite cronica ostruttiva). Le polveri di legno infatti, sono classificate cancerogene dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) e dall’attuale Legislazione sull’Igiene e Sicurezza del lavoro a livello sia Europeo che Nazionale. La Direzione Aziendale dell’Asl di Rieti, da sempre impegnata sui temi della prevenzione,  ha deciso di avviare per l’anno 2015,  un Progetto elaborato dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, orientato all’implementazione di interventi efficaci per la prevenzione delle Malattie Professionali; peraltro tale linea progettuale  è stata anche ripresa dal Piano Nazionale di Prevenzione 2015 – 2018. Nel corso dell’anno il Servizio PSAL procederà ad una verifica della Valutazione del Rischio Chimico – Cancerogeno nelle Aziende afferenti al Comparto Legno. “L’indagine verrà effettuata su un campione di 30 Aziende della provincia di Rieti di varie dimensioni –spiega il direttore del Servizio PSAL dottoressa Marina Palla – con lo scopo di verificare il rispetto dell’obbligo di legge, ma anche di raccogliere informazioni sulle metodologie adottate, le procedure seguite, i risultati e le misure di prevenzione attuate, mettendoli in relazione con le caratteristiche dell’Azienda”. Diverse le informazioni che verranno raccolte durante gli accertamenti: Dall’individuazione delle caratteristiche dell’Azienda,  alle modalità di effettuazione della valutazione, esito della valutazione stessa ed eventuali misure di prevenzione attuate, alle informazioni sulla qualità della Sorveglianza Sanitaria condotta. L’indagine verrà svolta utilizzando una Scheda di monitoraggio elaborata sulla base degli indirizzi scientifici più recenti e tenendo anche conto, come riferimento operativo, delle esperienze in analogo comparto condotte dai Servizi PSAL di altre Regioni.