Pier Paolo!

Veri calciatori condurranno la partita, mentre attori professionisti animeranno “il gioco” dello spettacolo, insieme ad alcuni allievi e attori che professionisti non lo sono, musicisti, tifosi e tutti coloro che aderiranno al progetto in maniera attiva. Così verrà analizzato il rapporto di Pasolini con lo sport, specie con il calcio, sua grande passione, per interrogarsi sulla possibilità di un senso del tragico nell’evento rituale, simboleggiato da una partita.

Sarà così al tempo stesso un incontro di calcio e un grande spettacolo corale dedicato a Pier Paolo Pasolini. Prendendo ispirazione proprio dalla sua modalità di lavoro, e quindi – coinvolgendo anche attori non professionisti – si racconta un personaggio straordinario, precursore del nostro tempo, poeta infinito, visionario e acuto osservatore del presente.

L’idea di base parte dalla realizzazione di una serie di interventi e percorsi formativi, che si sviluppano nell’arco di circa due mesi, e comprendono: Laboratori di recitazione e drammaturgia per allievi attori, drammaturghi, attori professionisti e che professionisti non sono; una Tavola Rotonda, con esperti dell’opera pasoliniana; uno Spettacolo/Evento finale in forma di partita di calcio che debutterà venerdì 12 settembre presso lo Stadio del Rugby Fassini a Rieti, con inizio alle ore 20,30 L’iniziativa si svolge nell’ambito del “Cammino di Francesco” promosso dalla Regione Lazio con il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e il Comune di Rieti.

Quest’ultimo ospiterà il progetto “Pier Paolo!”, un nuovo format ideato dal regista teatrale Giorgio Barberio Corsetti con Roberto Rustioni, Fabio Cherstich, Roberto Aldorasi. “Pier Paolo!” è un progetto promosso dalla Regione Lazio con il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, il Comune di Rieti assieme ai Comuni di Contigliano, Greccio, Collisul Velino, Labro, Rivodutri, Poggio Bustone, Cantalice, Morro Reatino, in collaborazione con ATCL-Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio e prodotto da Fattore K. con l’intento di coinvolgere attivamente le realtà artistiche locali.

Durante lo spettacolo/partita di calcio, saranno ricreate interruzioni ad hoc, come incidenti di campo o invasioni, che trasformeranno l’agonismo in un grande affresco sulla collettività e la lotta per l’esistenza, dove ogni disputa assurgerà a momento poetico. “Il football è un sistema di segni, cioè un linguaggio. Esso ha tutte le caratteristiche fondamentali del linguaggio per eccellenza, quello che noi ci poniamo subito come termine di confronto, ossia il linguaggio scritto-parlato”, come aveva sottolineato Pasolini in un saggio dedicato proprio al gioco del calcio. Ma cosa vedeva il Poeta nella Partita?

Forse un evento ancora in grado di coinvolgere la totalità della Polis, una rappresentazione sacra del nostro tempo, in cui ancora riesce ad emergere un senso del Tragico. Riprendendo questa visione, lo stadio diventa un contenitore in cui inserire la poetica di Pasolini, la partita di futbol e le sue innumerevoli situazioni, dentro e fuori dal campo, saranno le occasioni per creare dei cortocircuiti con i testi dell’autore, poesie, romanzi, saggi, opere teatrali, interviste.

Decine di foto ritraggono Pasolini che accoglie l’invito e non rinuncia al piacere di giocare una partitella tra amici, in un polveroso campetto della periferia romana. Per Pasolini il gioco del calcio era una passione antica, da piccolo tifoso del grande Bologna anni ‘30, da adolescente ala destra velocissima che gioca come un forsennato quasi ogni giorno. Da adulto poeta, narratore ed intellettuale sorprendente, che continua a guardare con affetto a questo mondo.


 

I pomeriggi che ho passato a giocare a pallone sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora,e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo “Stukas”:ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso. Allora, il Bologna era il Bolognapiù potente della sua storia: quello di Biavati e Sansone, di Reguzzoni e Andreolo (il re del campo), di Marchesi, di Fedullo e Pagotto. Non ho mai visto niente di più bello degli scambi tra Biavati e Sansone (Reguzzoni èstato un po’ ripreso da Pascutti). Che domeniche allo stadio Comunale! (P. Pasolini)