Papa Francesco: dalla finestra dell’arcivescovado, alle coppie di sposi

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Non è facile impegnarsi per tutta la vita, ci vuole coraggio”. È l’omaggio del Papa alle coppie di sposi, a cui è particolarmente dedicato il secondo affaccio dalla finestra dell’arcivescovado di Cracovia, la stessa di Giovanni Paolo II, davanti alla quale anche stasera – come ieri – si sono accalcate moltissime persone. Al centro del saluto, pronunciato a braccio e in spagnolo, i suggerimenti di Francesco su “come fare perché la famiglia vada sempre avanti e superi la difficoltà”. “Tre parole”, per “la vita del matrimonio” cristiano, che “non è a tempo limitato, è per sempre”: “Permesso, grazie e scusa”. “Quanto è difficile che i mariti dicano grazie alle mogli, e che le mogli dicano grazie ai mariti”, ha esclamato il Papa tornando su un tema a lui caro: bisogna “ringraziarsi vicendevolmente, perché la relazione sacramentale si mantiene con questo sentimento di gratitudine”. “Scusa”, poi, “è una parola molto difficile”, ma “saper riconoscere le colpe e chiedere perdono fa molto bene al matrimonio”. “Ricordate queste tre parole che fanno tanto bene alla vita matrimoniale: permesso, grazie, scusa”, l’invito di Francesco: “Ripetiamole insieme: permesso, grazie, scusa. Ma forte, tutti!”. Nel matrimonio, ha proseguito Francesco, ci sono “sempre problemi o discussioni: la sposa e lo sposo discutono e alzano la voce, alle volte volano i piatti. Non bisogna scandalizzarsi, ma mai terminare la giornata senza aver fatto la pace, perché la guerra fredda del giorno dopo è pericolosa”. Poi il Papa ha fatto il gesto di accarezzarsi la guancia, come dire: basta questo gesto, tra due sposi, per fare la pace.