Ordinazione di mons. Pompili: questo è il cerimoniale

In copertina, l’immagine cinquecentesca della Madonna con Bambino tra santa Maria Maddalena e altri santi. L’affresco di Marcantonio Aquili, che splende nella cappella di S. Ignazio, la prima della navata sinistra del Duomo, campeggia sul libretto che contiene testi e canti della solenne liturgia con cui monsignor Pompili viene elevato all’ordine dell’episcopato.

Il libretto – al cui interno è pubblicata anche una foto del bel riccio di pastorale eburneo conservato nel Museo diocesano, “simbolo artistico” del ministero dei vescovi reatini ­– è stato preparato dall’Ufficio liturgico nazionale della Cei, il cui vice direttore, don Davide Paglia, ha coordinato, d’intesa con la diocesi, la preparazione della complessa celebrazione per l’ordinazione e l’inizio del ministero episcopale del nuovo presule. Tocca a don Davide, assieme agli altri due cerimonieri di fuori (don Angelo Lameri e don Calogero Manganello) e al reatino don Emmanuele Dell’Uomo D’Arme, dirigere le “operazioni” liturgiche dell’articolato rito di sabato pomeriggio, che sarà partecipato da quanti staranno all’interno della Cattedrale, da coloro che si uniranno all’esterno e nella chiesa di S. Domenico grazie ai maxi-schermi e da quanti seguiranno la diretta su Sabinia Tv (o in streaming sul sito della diocesi).

Il cerimoniale prevede l’avvio con la processione introitale che si snoderà dall’esterno, attraversando piazza Cesare Battisti a partire dalla prefettura: qui, nella sala di Palazzo Vincentini per l’occasione trasformata in sagrestia, si preparerà il presidente della celebrazione, card. Bagnasco, assieme agli altri vescovi concelebranti e all’ordinando e a una rappresentanza di sacerdoti (i membri del collegio dei consultori della diocesi reatina, altri della diocesi di Anagni, responsabili di uffici Cei, vicari generali di alcune diocesi, superiori di ordini religiosi), mentre il grosso dei presbiteri attenderanno all’interno, già sistemati, in camice e stola, nei propri posti sul transetto. I canonici del Duomo attenderanno invece all’ingresso della chiesa, facendo l’accoglienza all’eletto vescovo da parte del Capitolo cattedrale.

Bagnasco, ordinante principale, siederà sulla cattedra. Accanto a lui i quattro vescovi concosacranti Lucarelli, Loppa, Chiarinelli e Galantino. Tutti gli altri vescovi (cominciando dagli altri tre cardinali presenti) e i due abati mitrati faranno corona in presbiterio. L’ordinando si sederà invece di rimpetto alla cattedra, assistito dai due presbiteri scelti, uno di Rieti (il francescano padre Luciano De Giusti, del convento di Greccio) e uno di Anagni-Alatri (l’ex rettore del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra – paese di cui Pompili è stato parroco – mons. Angelo Pilozzi).

Il canto dedicato alla Chiesa del risorto – il primo del lungo repertorio di animazione canora curata dalla schola cantorum diretta da Barbara Fornara, con l’organista Federico Del Sordo, mentre a dirigere l’assemblea provvede Pier Paolo Cascioli – accompagnerà la processione d’ingresso dei concelebranti e ministranti (per il servizio liturgico ci sono dieci seminaristi del Seminario regionale di Assisi, assieme ai postulanti dei Frati Minori dal convento di Fonte Colombo e laici reatini).

Dopo i riti introduttivi, la liturgia della parola con le letture della Messa domenicale, proclamate da Anna Maria Munzi Iacoboni di Rieti e da Gino Fiorini di Anagni (è il presidente diocesano di AC della diocesi di provenienza di Pompili), mentre il salmista Emanuele Sciortino canterà il salmo responsoriale. A proclamare il Vangelo, il diacono Arnaldo Proietti, che assieme al confratello Vincenzo Focaroli svolgerà servizio in presbiterio. Tutti gli altri diaconi della diocesi (ad eccezione del responsabile della pastorale sanitaria Nazzareno Iacopini, che sarà invece in S. Domenico) saranno a disposizione per la distribuzione della comunione all’interno e all’esterno.

Dopo il Vangelo, avrà inizio la liturgia di ordinazione con il canto del Veni Creator per invocare lo Spirito Santo. Subito dopo, la presentazione dell’eletto, che si avvicinerà al cardinale con i due presbiteri assistenti, uno dei quali chiederà di procedere all’ordinazione: a quel punto, il presidente chiederà di dare lettura del mandato del Papa, e il cancelliere della Curia reatina, don Ernesto Petrangeli, leggerà la bolla di nomina con cui Pompili viene designato dal Santo Padre Francesco alla guida della Chiesa reatina.

Seguirà l’omelia di Bagnasco, quindi il rito prosegue con le domande rivolte all’eletto, che manifesterà la propria volontà di assumere i gravosi impegni dell’episcopato.

Si passa quindi all’invocazione della Chiesa celeste, con il canto delle Litanie dei santi (sarà don Roberto D’Ammando a cantare le invocazioni, cui schola e assemblea risponderanno), durante il quale Pompili si prostrerà a terra. Subito dopo, il momento culminante dell’azione sacramentale: l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto da parte dell’ordinante principale e dei quattro conconsacranti, poi anche tutti gli altri vescovi presenti (tranne i due abati che, pur con dignità pari ai vescovi, sono però sacramentalmente preti) sfileranno a imporre le mani sul capo di mons. Pompili sul quale poi il cardinale pronuncerà la preghiera consacratoria. A quel punto l’ordinazione sarà avvenuta, e sarà suggellata con i riti esplicativi, a partire dall’unzione col sacro crisma sul capo dell’ordinato. A Pompili saranno poi consegnate le insegne episcopali: l’anello al dito, la mitra sul capo e soprattutto il pastorale (userà quello di mons. Belloli, il vescovo che ha guidato la Chiesa di Anagni-Alatri dal 1986 al 1999), simbolo del compito di pascere il gregge di Dio.

A questo punto, avverrà l’insediamento sulla cattedra, che Bagnasco “cederà” al nuovo vescovo, che da questo momento prende possesso a tutti gli effetti della diocesi reatina. Quindi, l’abbraccio di pace con tutti i confratelli vescovi, a simboleggiare l’accoglienza di Pompili nel collegio episcopale.

Sarà il neo ordinato ad assumere quindi la presidenza della liturgia eucaristica, dall’offertorio in poi. Dopo la comunione e l’orazione conclusiva, il canto solenne del Te Deum, mentre il nuovo vescovo percorrerà la navata della basilica impartendo a tutti la benedizione. Quindi, mons. Pompili rivolgerà la sua parola al popolo e concluderà la liturgia con la benedizione finale.

Dopo che la processione dei concelebranti avrà fatto ritorno in prefettura, il nuovo vescovo si recherà a S. Domenico per salutare quanti avranno seguito da lì il sacro rito.

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