Nullità matrimoniale: istituita la commissione per snellire i processi

L’annuncio è arrivato alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia, che si è aperto il 5 ottobre, quando 253 tra vescovi, presbiteri e fedeli si sono recati a Roma per affrontare delicate questioni riguardanti la famiglia.

Il 20 settembre scorso, è stata annunciata la nascita di una “Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico”. L’organismo è stato voluto da Papa Francesco che il 27 agosto l’ha istituito con l’obiettivo di semplificare la procedura prevista per i processi di nullità matrimoniale, rendendo la struttura più snella, cercando di rendere meno articolata l’attività della Rota Romana.

La Commissione verrà presieduta da mons. Pio Vito Pinto, decano del Tribunale della Rota Romana, ne faranno parte canonisti ed esperti, tra cui il cardinale F. Coccopalmerio, presidente del Consiglio per i Testi Legislativi, p. Nikolaus Schöch, O.F.M, promotore di Giustizia Sostituto del Supremo Tribunale della Signatura Apostolica, p. Jorge Horta Espinoza, O.F.M, Decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Antonianum, p. Konštanc Miroslav Adam, O.P, rettore magnifico della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum).

L’attuale disciplina prevede l’obbligatorietà di due gradi di giudizio, da tenersi di fronte ai Tribunali Ecclesiastici competenti, soltanto se la seconda sentenza sarà conforme alla prima, potrà essere dichiarata la “nullità” del matrimonio accertato come invalido, altrimenti ci sarà l’eventuale passaggio alla Rota Romana.

Compito precipuo della Commissione sarà quello di trovare una soluzione, attraverso varie proposte, affinché la procedura con cui si dichiari la “nullità” del vincolo matrimoniale sia resa più celere, snellendone i tempi – nel pieno rispetto dei passaggi necessari – valorizzando altresì l’intima natura pastorale di tali processi. Quando si presenta il bisogno e venga richiesto dai coniugi una dichiarazione di “nullità” , è necessario che vi sia un’attenta valutazione, se il matrimonio sia stato valido e pertanto indissolubile, conoscendo bene quanto possa essere difficile ripercorrere il proprio passato segnato da sofferenze profonde.

Varie sono le ipotesi che si stanno facendo strada, l’attività giudiziaria può nascondere in sé il pericolo di un esagerato formalismo, il cui contrappeso è però sempre e comunque costituito dalla cura delle anime. Basti ricordare le sante parole pronunciate da Papa Pio XII “Leges propter homines, et non homines propter leges”, punto da cui partirà e che segnerà la Commissione durante tutto il suo lavoro.