Non dichiara al fisco 1.5 milioni la Finanza gli sequestra un immobile

Evade il fisco per circa 1.5 milioni di euro e la Guardia di Finanza sequestra l’immobile di proprietà da destinare a confisca per un importo corrispondente alle imposte evase

I militari del Comando Provinciale di Rieti continuano il contrasto all’evasione fiscale a tutela della pretesa erariale e dell’economia “sana” mediante l’aggressione dei patrimoni degli evasori.

Un nuovo sequestro di immobili è stato eseguito dai finanzieri a seguito di una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società situata nella bassa sabina, operante nel settore del commercio di autoveicoli, trattori e macchine agricole, che aveva portato alla individuazione di ingente evasione diretta ed indiretta.

L’attività di verifica eseguita dal Nucleo di polizia tributaria con l’ausilio dello strumento delle “indagini bancarie”, ha permesso di accertare che la società aveva omesso di dichiarare all’erario circa 1.500.000,00 di euro di elementi positivi di reddito ai fini delle imposte dirette, con una corrispondente evasione di quasi 300.000,00 euro di Iva e più di 60.000,00 euro di Irap, risultando, tra l’altro, “evasore totale” (quindi completamente sconosciuta al fisco) per gli anni dal 2008 e 2012.

Al termine della verifica, i militari della Guardia di Finanza hanno denunciato i responsabili della società in verifica per essersi resi responsabili, oltre che della omessa dichiarazione dei ricavi e dell’iva, anche per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti nei confronti di altri soggetti economici per circa 35.000 euro e per la distruzione o sottrazione al controllo della documentazione fiscale della società.

Nei confronti di uno dei soci ed amministratori della società, avente domicilio fiscale nel reatino, che non risultava aver presentato le proprie dichiarazioni dei redditi e, quindi, non aveva dichiarato neanche la quota di utile di circa 53.000 euro (ben oltre il limite di euro 30.000 previsto per la configurazione del reato di evasione) riferibile all’evasione posta in essere attraverso la società per l’anno 2011, veniva richiesto il sequestro dei beni di proprietà dello stesso al fine di tutelare il credito erariale.

Al termine della verifica, i finanzieri hanno provveduto alla denuncia del predetto socio alla competente Autorità Giudiziaria per i correlati reati fiscali, richiedendo anche il sequestro “per equivalente” dei beni di proprietà al fine di tutelare il credito erariale.

Il Tribunale di Rieti, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero e confermando la sussistenza circa il fumus dei reati contestati, emetteva apposito decreto di sequestro della quota di proprietà di un immobile per un valore equivalente di oltre 50.000 euro, quale profitto dei reati per l’evasione posta in essere.

(Comunicato GdF)