Nel salotto di Daria

“Le invasioni barbariche” non riescono a sfondare in prima serata

È ripartita con il (piccolo) botto la nuova stagione di “Le invasioni barbariche” (La7, giovedì ore 21): nella puntata d’avvio, oltre al presidente del Consiglio Renzi, la padrona di casa Daria Bignardi ha poi dialogato con il rapper Fedez, con la giovane Lucia Annibali, il cui volto è stato sfigurato dall’acido, con il vignettista Gipi e con il regista Gabriele Muccino.

Il salotto televisivo della Bignardi si distingue dagli altri per almeno un paio di ragioni: innanzitutto il dialogo con gli ospiti avviene a tu per tu, senza interventi di altri e con il pubblico in studio che può al massimo esprimersi in un applauso. In secondo luogo, la scelta degli ospiti è spesso legata all’attualità ma non necessariamente alla promozione di un disco, un libro o in film, come invece avviene regolarmente da altre parti.

Rubricato ufficialmente come talk show, il programma è in onda su La7 dal 2005. Con il passaggio della giornalista conduttrice a Rai2, il programma si è interrotto nel 2008 per poi riaprire i battenti sulla rete d’origine nel 2010. Il filo rosso di ciascuna puntata si dipana fra quattro interviste a personaggi del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo. Nel 2010 è stato fatto l’esperimento – non perfettamente riuscito – di avere il cantante Morgan come ospite fisso, lo stesso anno è stata inaugurata la rubrica di opinione Barbaricamente, nel 2011 è stato presente all’inizio di ogni puntata il giornalista Beppe Severgnini, mentre nel 2013 la copertina di apertura è stata affidata all’attrice comica Geppi Cucciari.

Al netto delle varie innovazioni e della volontà di mantenere comunque stabile il formato del programma, che negli anni ha conquistato il suo “zoccolo duro” di pubblico, il risultato è una proposta che cerca di restituire senso alla parola in televisione e prova a far conoscere agli spettatori anche il lato più privato o meno noto dei personaggi pubblici.

La padrona di casa si prepara le domande con l’aiuto di una redazione agguerrita e basa buona parte della sua intervista sugli aspetti personali degli ospiti di turno. I quali sono evidentemente all’oscuro di quanto verrà loro chiesto – questa, perlomeno, è l’impressione dello spettatore – e non di rado reagiscono emotivamente alle domande più impreviste. Capita spesso di sentirli dire “Questo è vero, ma come fa a saperlo?”, oppure “Ha ragione, non me lo ricordavo nemmeno io”, a conferma che la conduttrice cerca di documentarsi nel modo migliore.

Uno dei punti di forza resta il tono pacato e patinato della Bignardi, che non rinuncia al suo atteggiamento glamour e talvolta anche snob, ma che riesce a non scomporsi mai, nemmeno di fronte agli ospiti più intemperanti. Il tavolo frapposto fra lei e l’astante rappresenta una situazione più simile a un esame (o a un colloquio di lavoro) che a una chiacchierata fra amici, con lei che legge ostentatamente le domande da una serie di cartoncini predisposti all’uopo.

Probabilmente anche per questo gli intervistati una volta tanto non guidano lo scambio comunicativo, ma – pur essendo abituati a palcoscenici e pubbliche platee, lo subiscono almeno un po’. Il che crea nel pubblico a casa una certa soddisfazione e finisce per avvicinarlo empaticamente ora alla conduttrice, se mette a nudo le fragilità degli ospiti, ora a questi ultimi, se sembrano troppo “bistrattati” da lei.

Nonostante gli ospiti molto popolari, la prima puntata della nuova stagione ha raggiunto un misero 3,82% di share, essendo seguita da circa 830mila spettatori secondo i dati Auditel. Poco per le ambizioni della conduttrice e degli autori, abbastanza per valutare l’eventuale spostamento in seconda serata.