Mons. Pompili: superare la tristezza che lascia inebetiti

Parlando delle difficoltà del nostro tempo, in una intervista concessa al quotidiano on-line RietiLife, mons. Domenico Pompili, vescovo eletto di Rieti, si è soffermato su «quella tristezza patinata che talora ci lascia inebetiti, per cui non ci accorgiamo di tutte le straordinarie possibilità che abbiamo e perdiamo tempo. Un tempo che, si sa, è veloce, e soprattutto non torna».

«Bisogna essere capaci di cogliere sul momento le occasioni, pur in mezzo a difficoltà che sono oggettive» ha sottolineato il vescovo, evidenziano come spesso «le persone che hanno più ragioni per lamentarsi reagiscono in maniera più convincente, mentre molti si disperdono in questa soffusa tristezza, un po’ vellutata. Dobbiamo tutti fare uno sforzo per uscire fuori da questo limbo e trovare la maniera di cogliere le occasioni, che non tornano, che sono “queste”, non altre».

«Occorre fare riferimento al proprio mondo interiore. Occorre uno spazio per ritrovarsi, direi una “camera di decompressione”, che non sia semplicemente la lamentela e la critica» ha aggiunto mons. Pompili. «Noi abbiamo un po’ spostato l’obiettivo: questo mondo interiore, questa nostra anima, l’abbiamo un po’ proiettata all’esterno prendendo toni trancianti, polemici, critici, che però non spostano di molto la situazione. Io penso che dobbiamo ritrovare la fiducia e la fede. Sono due parole vicine anche dal punto di vista semantico. Se viene meno la fiducia, viene meno anche la fede; e se viene meno la fede, viene meno anche la fiducia nei confronti dei propri simili».

«Dobbiamo investire su questi due aspetti – ha concluso don Domenico – anche perché l’individualismo nel quale siamo stati cullati, anche ingenuamente, oggi mostra tutte le sue falle. Da soli non si va da nessuna parte. E nessuno può pensare: “io speriamo che me la cavo”».