Mons. Pompili: «Di fronte al bisogno di tanti, non possiamo arrenderci ai dati di fatto»

È stata aperta dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Domenico la Giornata del Sollievo, svolta presso l’ospedale de Lellis di Rieti. La manifestazione nazionale fu istituita nel 2001, grazie all’impegno della Fondazione Gigi Ghirotti, che, assieme al Ministero della Sanità, alla Conferenza delle Regioni e Province autonome e all’Anci, in questi ultimi anni, ha premiato con il titolo di “Città del Sollievo” quegli enti locali che hanno raggiunto gli obiettivi di aumentare le cure contro il dolore, far crescere il numero dei trattamenti domiciliari e umanizzare gli ambienti ospedalieri.

In quest’ottica, proprio un anno fa, il titolo di “Città del Sollievo” era stato conferito a Rieti, prima realtà del Lazio ad avere tale ambìto riconoscimento, perché in questa città la Asl, insieme a realtà del terzo settore come l’Alcli Giorgio e Silvia e l’associazione di promozione sociale Musikologiamo, hanno dimostrato concretamente di credere nelle parole d’ordine che la Giornata del Sollievo promuove nel paese e in particolar nel mondo della sanità: umanità, calore, vicinanza, sostegno, tenerezza, amore, cura, ascolto e dignità del malato.

Per una coincidenza di calendario la Chiesa celebrava la Solennità del Corpus Domini ed è a partire da questo tema che si è articolata l’omelia di Monsignor Pompili: «Se la Parola incarna la Verità, il Sollievo accompagna la Storia con la leggerezza della Speranza».

«Il giorno cominciava a declinare» ha ricordato il vescovo citando il brano del Vangelo. Il declinare del giorno è il simbolo della condizione esistenziale dell’uomo, alla ricerca continua del benessere e della felicità. In lotta sempre con se stesso ed avvinto da senso di insoddisfazione e di bisogno «di vita, di bellezza, di armonia, di amore». Di fronte a tale domanda la risposta del Maestro è un invito all’azione, al fare insieme e a guardare oltre. A non «arrendersi ai dati» ma ad uscire a gruppi, a relazionarsi ed adoperarsi. L’esempio del «prendere il poco ed arrivare a condividerlo con tutti» guarda oltre «i dati di fatto, di tipo economico e quantitativo»: è un invito a guardare le cose da un punto di vista più alto. La «possibiltà» è nell’ordine della qualità: «il poco di molti può essere messo a disposizione di tanti». Così il sollievo è una strada da percorrere insieme rigenerati dallo Spirito che è Amore. Il sollievo «vola sulle ali della professionalità e della umanizzazione».

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